Ven. Mag 3rd, 2024

Abbiamo appreso, in questi giorni, che il ministro Salvini, sul tema dell’Aeroporto dello Stretto, è pervaso da una preoccupazione che lo attanaglia: vorrebbe che lo scalo reggino crescesse – come e quando non si sa –  ma, per carità, non a discapito di quello di Lamezia!

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Sulla questione, negli anni, ne abbiamo sentite tante di supercazzole, ma questa è fra le meno potabili.

Questo Ministro del Nord è stato edotto che la Sacal di Lamezia, con la complicità di traditori fuori e dentro le mura cittadine, ha distrutto la nostra struttura aeroportuale in modo cinico e brutale, riducendo l’attività volitiva al limite della sopravvivenza?

Gli hanno spiegato, i vecchi e i nuovi militanti reggini, che è stata devastata, all’interno ed all’esterno dello scalo, ogni minima attività commerciale?

Quale progresso immagina il Ministro per il nostro scalo, che non penalizzi quello lamentino se le due realtà non sono minimamente equiparabili? Un moribondo pronto ad esalare l’ultimo respiro abbisogna dello stesso aiuto di uno sano e vegeto?

Qualcuno ha spiegato al buon Salvini che il piano nazionale degli aeroporti prevede uno sviluppo per il 2035 di 800.000 passeggeri per il nostro aeroporto e di 4.650.000 per quello di Lamezia?

Ministro, si occupi del Ponte, del porto di Gioia Tauro e della statale 106 e si documenti meglio sulle politiche scellerate della Sacal che, di fatto, hanno sacrificato lo scalo dello stretto a discapito di quello di Lamezia.

Se realmente tiene al miglioramento di questo aeroporto che ci aiuti a liberarci della gestione della Sacal, consentendo così una autonomia gestionale su un territorio che comprende due città Metropolitane dirimpettaie, con un bacino di utenza di oltre un milione e mezzo di potenziali utenti.

Lo chiediamo, pertanto, a lui personalmente sapendo che i nostri rappresentanti, di ogni livello istituzionale, sono proni agli interessi personali, di partito e di coalizione e non farebbero mai nulla che potesse mettere a rischio la loro carriera politica.

Il nostro deve diventare l’Aeroporto del Ponte che sia fulcro delle attività economiche e produttive dell’intera area dello Stretto ovvero, della più ampia e complessa area nord mediterranea.

Chiedo al gruppo comunale della Lega, che oggi è il più importante del centro destra, di farsi parte attiva con gli importanti organi decisori appartenenti allo stesso partito, affinchè il nostro importantissimo scalo diventi autonomo rispetto a quello lametino e sia libero di svilupparsi sotto il pieno controllo della politica locale; solo così saremo responsabili del nostro destino e non dipenderemo più dai nostri competitor fisiologici che ci hanno ridotto in misero stato.

Basta supercazzole obnubilatrici, utili solo a confondere i cittadini, ignari delle gravi decisioni che la politica sta prendendo nel silenzio dei venduti e dei traditori seriali.

MASSIMO RIPEPI

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