Lun. Apr 29th, 2024

La seconda sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Catanzaro ha emesso una sentenza di rilievo riguardo alle continue proroghe demaniali per gli affidamenti delle spiagge calabresi agli stabilimenti balneari. Il caso specifico coinvolge un lido balneare nel comune di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza.

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La vicenda ha origine da una pronuncia del Consiglio di Stato, che ha dichiarato illegittime le proroghe delle concessioni demaniali, sostenendo che il governo italiano avesse tempo fino al 2023 per risolvere la questione. Il Consiglio di Stato aveva indicato la necessità di rivedere tutte le procedure di gara per le concessioni demaniali in conformità con le normative dell’Unione Europea. Tuttavia, nonostante ciò, il governo non ha preso alcuna azione in merito. In Calabria, la gestione dei beni demaniali è affidata ai comuni in base a una legge regionale, mentre altrove è di competenza delle regioni.

Nonostante il Consiglio di Stato avesse dichiarato inefficace un’ulteriore proroga decisa dal governo, i comuni calabresi, avvalendosi di tale proroga, hanno proceduto ad adottare le proroghe per le concessioni demaniali. La recente sentenza del Tar di Catanzaro rappresenta uno dei primi provvedimenti su questo tema, stabilendo che tutte le proroghe sono da considerarsi illegittime secondo la giustizia amministrativa, in accordo con le argomentazioni espresse dal Consiglio di Stato.

La prossima stagione estiva è ora a rischio, poiché i comuni dovranno organizzare nuovi concorsi pubblici per l’affidamento delle aree demaniali al fine di conformarsi alle normative. La sentenza del Tar di Catanzaro sottolinea anche un’ordinanza del 20 gennaio 2023 emanata dal Comune di Cassano Ionio, che aveva ordinato la rimozione delle opere oltre il periodo consentito e il ripristino dello stato originario del luogo. Entrambi i provvedimenti erano stati impugnati dinanzi al Tribunale amministrativo regionale, con la richiesta di annullamento per mancanza di partecipazione procedimentale del privato e motivazione insufficiente.

L’organo giudicante ha evidenziato che non si può considerare l’occupazione in questione avvenuta originariamente senza un titolo valido. Nella sentenza, il Tar di Catanzaro ha dichiarato che le norme legislative nazionali che prevedono la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime a fini turistico-ricreativi sono in contrasto con il diritto comunitario. Di conseguenza, la concessione demaniale in questione ha perso la sua validità, secondo quanto indicato dai giudici amministrativi.

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