Lun. Apr 29th, 2024

Ieri è stata una delle date utili per illustrare narrativamente il contributo dato dai calabresi alla Liberazione del Paese durante l’ultimo conflitto mondiale contrasta con lo stereotipo della terra destoricizzata, intrappolata in un eterno incanto naturalistico, quasi incapace di generare figure con una coscienza critica dei loro tempi. Riportare alla luce alcuni di questi contributi è un essenziale lavoro che uno scrittore, oggi, deve compiere, senza cadere nella letteratura da campanile, da un lato, o nei facili appetiti mainstream, dall’altro. I protagonisti di questo libro sono quindi persone comuni che, nel periodo intercorrente tra la caduta del Fascismo, l’Operazione Baytown e la nascita della Resistenza in alcuni teatri extraregionali, hanno compiuto o subito delle scelte capaci di proiettarle, in misura più o meno maggiore, nella Grande Storia del nostro Paese. Nella maggior parte dei casi, l’inumano
peso di tali scelte avvicina queste narrazioni a dei miti antichi, degnissimi di avere piena cittadinanza nel nostro immaginario collettivo.

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Questo il pieno significato dell’ultima fatica letteraria di Antonino Princi che, ieri, ha presentato il suo libro presso la biblioteca comunale “Armando La Torre” di Siderno con il sostegno dell’ANPI regionale, nel dettaglio con la, sempre attiva, sezione di Siderno “Sesini” con il presidente Giuseppe Oppedisano (che ha portato i saluti istitutizionali con il suo solito e impeccabile stile), il vice presidente Pasquale Muscatello (intervenuto in seno alle domande verso l’autore) e con tutti i suoi componenti.

Presenti tanti appassionati e tante personalità poliche, sociali e culturali del territorio, fondamentale il ruolo di Mimmo Romeo nelle vesti di relatore con le sue già conosciute e immense capacità e il suo profondo bagaglio culturale.

L’incontro è stato un momento di profondo interscambio morale, culturale e incentrato sui profondi valori della libertà.

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