Gio. Mag 2nd, 2024

Ombre sul Ponte sullo Stretto: Costi esorbitanti, espropri forzati, e controversie. Impatto ambientale e sociale in discussione.

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L’inchiesta di Report sul progetto del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia evidenzia molteplici criticità, dal balletto dei costi alle nomine sospette, agli espropri coatti e alle preoccupazioni ambientali. La riapertura della Stretto di Messina, affidata a Pietro Ciucci dopo la sua messa in liquidazione nel 2013, solleva interrogativi sulle nomine e sui compensi dei dirigenti pubblici. Il contenzioso con Eurolink, il consorzio incaricato della costruzione del ponte, aggiunge ulteriori complicazioni, con richieste di risarcimento per 800 milioni di euro.

I costi del progetto sono cresciuti in modo esponenziale nel corso degli anni, passando da 3,9 miliardi di euro nel 2005 a 11,6 miliardi nel 2023, senza una nuova gara d’appalto e sollevando dubbi sulla conformità alle norme europee sugli appalti pubblici. Anche il numero degli operai necessari nei cantieri è oggetto di dibattito, con cifre discordanti tra quelle fornite dal ministro Salvini e quelle stimate dalla Stretto di Messina.

La trasmissione ha messo in luce anche l’indifferenza del governo e dei progettisti verso le comunità locali, che rischiano espropriazioni e impatti negativi senza essere coinvolte nelle decisioni. L’assenza di rappresentanti dei movimenti “No Ponte” accentua il senso di esclusione delle comunità coinvolte nei territori di Messina e Villa.

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