Ven. Mag 3rd, 2024

D: Complimenti, anche questa volta, le sue previsioni, sono state confermate. Mi spiega come fa?
R: In primis, io sono la politica. Non è arroganza, semmai un fatto certo e ineludibile. Ho tanti anni di esperienza e poi, modestamente conosco le persone (ma se facessi una battuta dovrei dire conosco il mio pollame…ma non è il caso), quindi, siccome sono informato e anche bene, oppure determino gli eventi, quando parlo, tutto si avvera.

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D:Però si dice che il Presidente Occhiuto ci sia rimasto male.
R: Per forza e umanamente mi spiace. Io avevo pure tentato di avvisarlo, ma quando si è in preda a scissione tra realtà e desiderio, al netto di certa stampa, composta non da giornalisti, bensì da prezzolati giornalai cortigiani, nonché megafonisti, i quali ti incensano in virtù della tua carica pro tempore, succede questo e nulla di diverso. Viceversa, bisognerebbe comprendere che simili lacchè non sono convinti da un qualsiasi intrinseco valore, percioinducono in errore e pure spesso, l'adulato di turno. Costui, di conseguenza sbaglia, un po financo per colpa sua. Gli errori di tal genere, però, non li fanno i politici veri e di razza quali il sottoscritto.

D: Secondo lei cosa dovrebbe fare il Presidente Occhiuto?
R: Roberto adesso dovrebbe fare una cosa sola, alfine di riequilibrare le forze interne a ciò che rimane di Forza Italia, vista la sua stessa esposizione preventiva, stile pasdaran. Gli suggerirei di candidarsi per spirito di servizio alle Europee e far valere la sua forza elettorale, chiedendo ai quadri locali della formazione di cui è uno dei quattro Vicesegretari Nazionali, ma non il Vicario come desiderava apertamente, di votate secco sul suo nome.

D: Pensandoci bene, lei è l’unico a dire che per Occhiuto non è stato un successo e non gli fa gli auguri.
R: Difatti è così. Quello che fanno gli altri è la fiera dell’ipocrisia e anche lui o sa, oppure la gara a chi è più neofita. Se a Roberto fa piacere gli faccio i complimenti, ma non mi unisco al coro. Poi, siccome lo conosco bene, basta vedere il suo video su Istagram pubblicato ieri, per avvertire la delusione che prova e mi rattrista. Tra l’altro molti dei quali gli anno rivolto parole di giubilo per essere tra i quattro Vicesegretari e neanche quello Vicario, per di più di un Partito intorno al 5 % e non del 40, mi sembra, che volessero sfottere, non gioire. Comunque, secondo me ha solo una cosa da fare e l’ho detto prima, cioè candidarsi.

D: E se non si candidasse?
R: Beh…peggiorerebbe, a mio parere, una situazione che lo ha visto, nettamente sconfitto e da qualcuno ‘interna corporis’ al suo stesso Partito, soprattutto felice di averlo mortificato. Più o meno, la penso così e così so che è andata. Taluni italoforzuti avevano chiesto persino il mio aiuto e ne ho le evidenze, ma ho rifiutato, in quanto non lo trovavo consono al mio stile, non era nelle mie corde fargli uno sgarbo -non perché io abbia paura di qualcuno in generale o in particolare- e poi non era di interesse per il buon nome della Calabria. Certo, se Roberto commettesse persino questo errore darebbe l’impressione ai detrattori che ha a Roma, al di là delle apparenze di facciata, quanta debolezza politica, lui stesso in primis rappresenta, ma non sono questioni a me afferenti. Io penso alla mia candidatura e alla relativa elezione. Poiché se non dovessi farcela e ne dubito, avrei comunque un successo elettorale e nessuno mi potrebbe negare il collegio alle prossime ed imminenti elezioni nazionali.

D: Già, esiste anche quest’altra prospettiva…
R: Certo, perciò gli uscenti dovranno fare spazio anche a me e chi dovrebbe cedere il seggio verrà deciso sulla scorta dei nuovi rapporti di forza, ovvero quelli usciti dalle Europee. Conviene a tutti, contribuire più o meno apertamente ad agevolare il mio percorso verso Strasburgo, sennò il giorno dopo, molti perderebbero sonno e tranquillità. Io difatti continuerei a fare politica, attraverso una costante campagna elettorale, accompagnata da qualche sana ironia e l’inevitabile jettatura, oltre alle sane pratiche apparatistiche, di cui Cossiga mi ha indottrinato. Il tutto rendendo conto ai cittadini, quindi dimostrando l’insussistenza degli attuali. Tra l’altro, dalla parte mia, avrei persino il supporto dei sondaggi e i miei sono veri, poiché pubblicati sul portale della Presidenza del Consiglio. Non sono propaganda velinistica, riconducibile a quanto fa qualcuno.

D: Lei ha dipinto un quadro degno del Guernica di Picasso, allorquando ha raffiguraro un paesaggio di sterminio…
R: Se la vuole intendere così faccia pure e comunque mi complimento per la citazione. Anzi a tal proposito la completo io, raccontandole un’appendice poco conosciuta, in merito a siffatto argomento. Difatti, nel mentre tale opera veniva esposta all’Expo di Parigi del 1937, un alto papavero franchista -furono i franchisti, infatti, a bombardare la città spagnola di Guernica- il gerarca del ‘Generalissimo Franco’ chiese, stizzito, proprio a Picasso “Lei ha fatto questo”? Picasso, a sua volta e di rimando, gli rispose “No! Voi lo avete fatto, io ho solo dipinto lo scempio”.

D: Complimenti, ma Picasso a parte, per quale motivo Occhiuto, pur considerando le sue precedenti valutazioni dovrebbe fare un passo simile?
R: Le ribadisco, non sono affari miei ma ragiono in termini politici. Io parto da me, che non mi sottraggo alla competizione elettorale, anche perché non ho paura e detesto il sottoprodotto politicante, quali sono i cooptati. Speriamo che così facciano pure gli altri, soprattutto se ricoprono incarichi istituzionali in virtu` di una qualsivoglia forma di deprecabile derivante dalla nomina per volontà leaderistica o presunta tale. Intendiamoci, non è solo un fatto che tocca il mio amico Roberto Occhiuto.

D: Mi scuso, ma il Presidente Occhiuto è stato eletto, non cooptato.
R: Nossignore. Noi, in Calabria, abbiamo un ‘camouflage’ si direbbe in francese, poiché non c’e`una vera elezione diretta del Presidente della Regione. Esso, risulta vincitore, sommando i voti dei candidati al Consiglio Regionale, che si presentano nelle liste collegate al Presidente che loro fanno eleggere. Se poi si aggiunge, al tutto l’aspetto non secondario, rappresentato dal divieto del voto disgiunto, ciò certifica l’ennesima cooptazione. Insomma tecnicamente, ad oggi, non sappiamo quale sia il valore elettorale, in capo al Governatore e se per questo, neanche riconducibile alla leader dell’opposizione. Ancora una volta, ci troviamo innanzi alla cooptazione, in questo caso, però cooptazione indiretta, ma sempre cooptazione è.

D: Il suo ragionamento, vedendolo sotto questa luce non fa una piega e in fondo lei ha pure ragione.
R: Certo che ho ragione, anzi così come andrò io alla conta e l’ho consigliato ad Occhiuto, stesso consiglio lo do ad Irto. Persino il Segretario del PD è stato cooptato in Parlamento, sebbene per due volte ha avuto un’elezione proporzionale basata sulle preferenze, al Consiglio Regionale. È passato del tempo, però, quindi gli consiglierei di rodare il suo peso elettorale. Farebbe bene anche allo stesso Partito Democratico, quindi come si vede, il mio ragionamento per l’uno e per l’altro, risulta assolutamente sincero ed onesto dal punto di vista intellettuale e privo di acrimonioso sfottò. Poi ciascuno ha la libertà della variabilità interpretativa.

D: Dispensa consigli?
R: Al di la` del fatto che entrambi hanno avuto e hanno più incarichi istituzionali del sottoscritto, io rispetto costoro sono un veterano della politica, giammai del maggiordonismo prodromico alle cooptazione e in luogo ai cooptati. Per carità tutto si può fare, in base alla propria dignità, alla propria inclinazione, alla propria preparazione, al proprio amore verso sé stessi. Loro hanno i propri principi, Io ho miei, i quali fanno la differenza a mio favore e non giudico chicchessia.

D: Mi scusi, come la mettiamo per la vicenda della rimonta di Forza Italia, rispetto alla Lega, con cui voi correte assieme?
R: È un bluff di Antonio Tajani, che si gioca la partita della vita. Tutto lecito, ma fino ad un certo punto. A parte il fatto che essendo Tajani romano e laziale, dovrebbe ricordare quanto era solito dire un amico e collega di mio nonno, cioè il Senatore Franco Evangelisti, pure lui laziale. Sa quale battuta faceva, allorquando qualcuno le sparava grosse, persino dal punto di vista delle previsioni elettorali? “A regazzia Caccano i manicomi so sempre aperti”. Sante e sagge parole, pure perché ho notizia certa, che in Italia e persino in Calabria, certuni vorrebbero chiedere lumi pubblici e certificati, dei sondaggi tajaneschi, così come prevede la legge e a norma di legge. Pensi un poquale caos potrebbe accadere al Congresso del PPE di Bucarest se arrivasse una notizia simile e si certificasse quanto pure io sospetto e sostengo apertamente da sempre. Forza Italia non pesa in quel modo che hanno dato ad intendere al Congresso. Epperò i sondaggi per essere veri e non incorrere in 'aggiotaggio propagandistico elettorale' devono seguire la pubblicazione prevista dalla normativa vigente, parimenti a quanto ho sempre fatto io, dopo averli commissionati. Si disvelera persino ciò e prima delle elezioni. Se poi il bluff fosse certificato, non farebbe un gra figura il bleffeur sgamato, ma come si direbbe a Roma ‘so fattacci tua’.

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