Dom. Mag 5th, 2024

29 gol fatti nel ritorno (quasi tre a partita), 14 clean sheets, 32 gol fatti nel primo tempo (otto in più sul secondo) e 10 gol fatti nei primi dieci minuti, 12 gol dalla panchina (nessuno come loro) e 14 giocatori complessivi stagionali a segno (solo la Virtus Rosarno ha fatto meglio). Che dire, basterebbero i numeri per far intendere che l’Ardore nel girone b del campionato di Promozione sta legittimando il primo posto,  riconquistato qualche settimana fa. Una squadra solida quella del presidente Eugenio Minniti, il quale si esprime così: “Dopo aver fallito una finale playoff su calcio di rigore, perdendo la prima partita in casa dopo tre anni, per mano della Palmese, in estate la programmazione era quella di fare un campionato di vertice. Abbiamo così allestito una squadra competitiva e con una rosa ampia, basti pensare che abbiamo un doppio cambio per ruolo, e sappiamo come in questi campionati la rosa lunga può fare la differenza”.

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Un meraviglioso percorso che prosegue insomma, e che sta portando le Aquile sempre più al centro del calcio dilettantistico calabrese, con un sogno che si rincorre. Una storia nata pochi anni fa peraltro, come ricorda lo stesso il patron Minniti, anche perché l’Ardore, come anno di nascita, è giovane: “Era il 2019 quando ci sedemmo intorno ad un tavolo e decidemmo di riportare il pallone ad Ardore dopo circa venti anni di assenza, facendo rifiorire calcisticamente questo territorio. Siamo partiti dalla Seconda Categoria, poi però ci fu il biennio del Covid che bloccò ogni cosa e, successivamente, la rincorsa nel corso di quel campionato di Prima Categoria che poi ci regalò playoff e Promozione”.

Una favola amaranto che non è finita e che aspetta, adesso, l’epilogo più bello.

ILCALCIOCALABRESE

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