Lun. Apr 29th, 2024

Maria Cutrì, ex agente della polizia locale, ha vissuto un vero e proprio calvario. È stata arrestata ingiustamente e privata della sua divisa. L’intera vicenda è stata caratterizzata da un’indagine grossolana che ha avuto conseguenze devastanti per la sua reputazione e la sua vita.

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Il blitz dei carabinieri è avvenuto alle prime luci dell’alba, con un ordine di arresto che ha gettato Maria Cutrì in una situazione difficile. Ha dovuto attendere sette giorni per essere rimessa in libertà, e ben sei mesi per essere completamente scagionata. Questo periodo di incertezza e accusa ha inflitto un dolore e un’umiliazione profondi a un’agente che aveva dedicato anni di servizio onorato alla sua professione.

La vicenda ruota attorno all’operazione della procura di Palmi denominata “Aeternum”, avvenuta nel settembre 2023. Questa indagine ha portato alla luce una presunta gestione parallela del cimitero di Cittanova, con estumulazioni illegali in cambio di denaro. Maria Cutrì è stata coinvolta e accusata di abuso d’ufficiovilipendio di cadaveri e illecito smaltimento di rifiuti speciali. Tuttavia, durante l’interrogatorio di garanzia, la donna ha dichiarato con forza la sua estraneità ai fatti contestati. Grazie a una dettagliata ricostruzione dei fatti e alla documentazione presentata dal suo avvocato, Graziella Scionti, gli arresti domiciliari sono stati revocati e Maria Cutrì è stata immediatamente rimessa in libertà.

È importante sottolineare che gli investigatori hanno commesso un errore, e la Cutrì ha potuto dimostrare la sua innocenza. Tuttavia, il danno alla sua reputazione e la sofferenza personale subita sono difficilmente quantificabili. La sua divisa, simbolo del suo servizio, è stata infangata, ma la sua integrità è stata preservata.

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