Gio. Mag 2nd, 2024

Dopo dieci anni ecco la prima sentenza del processo scaturito dall’operazione Dirty Business. Molti reati caduti in prescrizione

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Dopo quasi un decennio di dibattimenti, il giudice Tiziana Macrì, al Tribunale di Vibo, ha emesso la sentenza sull’inchiesta sulle presunte truffe assicurative. Dei 43 imputati, solo tre sono stati condannati, mentre gli altri sono stati assolti o hanno beneficiato della prescrizione.

Le uniche condanne sono state di due anni per Mylene Molina di Tropea e per i fratelli Domenicoantonio e Giovanni Battista Arena di Vibo. Gli altri imputati sono stati scagionati da tutte le accuse o sono stati colpiti dalla prescrizione.

L’inchiesta “Dirty Business” riguardava una presunta associazione per delinquere che avrebbe operato nella provincia di Vibo Valentia tra il 2007 e il 2015, producendo certificati medici falsi per ottenere risarcimenti assicurativi. I reati contestati sono finiti in prescrizione per alcuni imputati, mentre altri sono stati assolti.

Il collegio di difesa, composto da numerosi avvocati, ha gestito le difese degli imputati durante il lungo procedimento processuale.

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