Gio. Mag 2nd, 2024

” Vedo con interesse l’azione di Matteo Renzi, poiché non vi sono altre proposte politiche compatibili con la mia storia”.

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La voce di Vincenzo Speziali, giunto a Beirut avantieri sera, è fredda, anzi distaccata. Invece è solita la sua ironia caustica e tagliente: non fa ‘sconti’ a Cafiero de Raho e ai suoi collaboratori -“l’inchiesta Breakfast, come molte altre simili, è il paradigma di un delirante, soverchiante e prepotente ‘prepotere’, ovvero quello di una certa magistratura, la quale vuole imporsi come perno della Repubblica e delle Istituzioni, pur se ciò non gli compete, anzi è illegale ed anticostituzionale, quindi non glielo consentiro`, proprio in ossequio alle norme vigenti”- per poi proseguire con uno sguardo alle dinamiche della politica e ‘sganciando’ una novità eclatante (“…si sa, Matteo Renzi è un fuoriclasse, lo stimo e gli sono affezionato”). Sarà il preludio di ‘qualcosa all’orizzonte?

D: Lei continua giorno dopo giorno a pungolare e ritornare su questa vicenda di ‘dossieropoli’, che ha definito il Watergate italiano. Non si ferma affatto, vero?
R: Esatto! È di una gravità fuori dal comune, difatti ne sto parlando persino con vostri colleghi giornalisti internazionali, proprio qui a Beirut. Non si può accettare una cosa simile. Intendiamoci, l’apparente, epperò soverchiante e prepotente prepotere di certa magistratura e di taluni magistrati, ha sconquassato il nostro Paese, sin dal 1992, spazzando via ogni cosa. Mi riferisco ad un’intera classe dirigente e con essa i Partiti democratici -in primis la mia DC- i quali hanno vinto sulle ideologie dittatoriali di destra e sinistra. Io discendo, non solo politicamente ma geneticamente, da coloro che hanno ricostruito l’Italia, rendendola la quarta potenza ecomomica mondiale, mentre dopo, sono arrivati, in gran parte e tranne qualche rara eccezione come Renzi, arruffoni ed approssimativi. Questi ultimi poi, ovvero gli approssimativi, hanno depauperato e dissipato il nostro lavoro, basato sul sacrificio concorrente di tutti gli italiani. Ciò è stato possibile, in quanto un manipolo di magistrati militanti -diciamo così per essere benevoli- hanno svolto il ruolo di ‘mosche cocchiere’, nell’accompanare -se non essendo pronubi- il deprecabile ed insulso ‘nuovismo’, basato sulla cooptazione, giammai l’elezione, quindi facendo passare la raccolta del lecito consenso quale ‘sterco del diavolo’. Il tutto, perché, si mirava al ‘maggiordonismo e al servo encomio’, probabilmente, in quanto si pensava fosse più facile ‘condizionare una non classe dirigente’ e in molti casi tant’ è stato.

D: Raffigura un quadro raccapricciante. Se ne rende conto?
R: E lei si rende conto che questa, purtroppo, è la realta?

D: Ha ricevuto segnali dalla Commissione Antimafia?
R: Non ancora, ma confido che avverra`. Se si persegue la strada di voler fare chiarezza, mi si dovrà sentire, pure a fronte di consegnare loro, documenti che la Procura di Reggio, il Tribunale della stessa città e la DNA, non hanno inteso recepire, benché essi fossero pronunciamenti statuali, diplomatici e giuresprudentiali, notificati per via dell’Ambasciata d’Italia in Libano. Anche da ciò si può evincere un probabile e ‘malsano’ rapporto tra indagati attuali e indagati futuri. Sia in Italia che all’estero. E comunque, tanto io parlo lo stesso con la competente Autorità Giudiziaria Libanese, perciò sarebbe il colmo non audire me in Commissione, visto che sono testimone diretto, nonché a conoscenza di fatti veri (e li posso dimostrare con documenti alla mano), mentre chi è in palese conflitto di interessi, partecipa ancora ai lavori e la stessa Commissione, negli anni passati, ha persino audito un depistatore come il faccendiere Paolo Costantini. Che esempio si darebbe all’opinione pubblica in caso contrario?

D: Lei non molla. Giusto?
R: Per niente, a meno che io non muoia, ma si sa…sono immortale! Piuttosto, è bene che si sappia, come certi farlocchi metodi investigativi, perpetrati da qualcuno -non sta a me dire se consapevolmente o meno (saranno i magistrati in loco a Beirut e la Commissione in Italia)- dicevo, tra le altre cose, qualcuno mi ha persino esposto ad enormi pericoli di incolumità personale, che voglio pure essi rassegnare all’Antimafia, parimenti a cone ho notiziato i magistrati di Beirut. Vogliamo ricordare la falsa informativa del Centro DIA di Roma, in cui si menzionava il capo dei Servizi Segreti Libanesi, accostando mendacemente il mio nome ad una sua richiesta di informazioni circa il sottoscritto? Si rende conto a queste latitudini cosa significa? Roba da crimine indotto, più o meno al netto del dramma del pensiero, avverso me medesimo e dei miei familiari. Persino, in sfregio all’incolumita`! Ovviamente, tale informativa è stata smentita da un’ordinanza del Procuratore Generale della stessa Cassazione Libanese, con tanto di notifica per canale diplomatico, ma gli operatori del Watergate italiano, non hanno inteso recepire nemmeno ciò -benché avressero l’obbligo giuridico di farlo- e neanche considerare tali giuste e sacrosante ragioni in e di merito. Pure per tali motivi i convenuti a processo, qui a Beirut, dovranno rispondere a norma di legge e sulla scorta del Trattato Bimaterale. Tutto si basa sui loro atti ufficiali e da loro sottoscritti, assieme alle fughe di notizie, che venivano pubblicate dai soliti ‘giornalai’. Ho un dossier dettagliato di quanto dico, al netto del mio proscioglimento e di essere stato dichiarato ‘parte lesa e testimone’, dai liberi e corretti giudici locali.

D: Che dovrebbe fare Cafiero de Raho?
R: Non lo chieda a me. Io non sono lui, benché so di essere migliore, anzi sono dalla parte giusta, cioè della libertà, del rispetto delle regole e non do consigli a chi è grande (ovviamente dal punto di vista anagrafico), pur se ho giusta, buona e maggiore esperienza. Per quanto mi riguarda dovrebbe dimettersi, parimenti a quanto sostengono il Sen. Gasparri, l’On. Faraone e la Senatrice Paita. Certo, se non lo facesse adesso, allorquando e se dovesse ritrovarsi tra gli indagati, sarà costretto a farlo e con maggior onta, non tanto per sé stesso (di cui non me ne importa nulla), bensì per le istituzioni. Leggevo ieri, che ora si sta aprendo, sempre su tal fronte del dossieraggio, persino il filone Vaticano. Prima o poi, da Perugia, stante le audizioni che sono state svolte, le memorie di alcuni indagati e altre escussioni che avverranno, potrebbe verificarsi l’iscrizione nell’apposito registro. Ovviamente non è mio compito, né commento sul punto, epperò in latinorum si direbbe ‘fate vobis’.

D:Dica la verità, sotto sotto se lo augura, non è vero?
R: Ho ossigenazione al cervello molto pregnante, poiché non ho come qualche complessato i tacchetti di rinforzo alle scarpe. In più qui non si tratta di augurarsi qualcosa, bensì le cose dovrebbero essere nei fatti, visto che per molto meno o per vicende che non costituiscono reato, tante persone si sono viste indagate. A Renzi, poi gli hanno persino arrestato padre e madre, come se fossero delinquenti e poi dopo anni di sofferenza sono stati prosciolti, alla stregua di quanto fosse ovvio che così fosse, trattandosi di due onesti cittadini e pregevoli genitori. Piuttosto vorrei capire perché ai miei amici Luca Palamara e Cosimo Ferri, nonché all’ex Ministro Luca Lotti, hanno fatto passare quello che hanno passato (e Ferri, proprio oggi ha avuto una decisione a lui favorevole dal CSM), sol perché si incontravano e discutevano di nomine -come sempre è accaduto in passato, tra magistrati associativi e politici- mentre un tipo dal non fluente crine capellifero , convocando Palamara al Viminale, gli chiedeva “salvate il soldato Cafiero”. Per quale motivo al soggetto aduso, financo ai pantaloni tubolari, nulla è stato contestato? Quale veste aveva costui di interloquire con Luca Palamara nella sua veste di Consigliere del CSM e leader della magistratura associativa? Per quale motivo si interessava alla carriera magistraturale di de Raho? Perché Cosimo Ferri e Luca Lotti hanno avuto, assiene a Palamara, ‘lapidatio moralistica’ e Marco Minniti no? La legge è veramente uguale per tutti? Al solito aveva ragione Giilio Andreotti, allorquando ripeteva che “a pensar male si fa peccato…ed eccetera eccetera”!

D: Le chiedo scusa, ma vorrei farle una domanda di carattere politico. Lei ha poco fa citato due esponenti renziani, ovvero Faraone e la Paita, oltre allo stesso ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Sta ‘macchinando’ qualcosa, politicamente parlando?
R: Chi fa politica ed è ‘la politica’, come lo sono io non ‘macchina’ nulla, bensì si attesta sul campo di specie, ovvero sempre e solo la politica, per di più a favore del bene dei cittadini. Ciò premesso, tutti sanno che io ho affetto per Metteo Salvini sul piano personale, così come ho altrettanto affetto e stima, oltre a maggiore praticità ideologica, verso Matteo Renzi e Maria Elena Boschi.
Osservo con attenzione quanto si sta muovendo intorno ad Italia Viva e alla volontà dello stesso Renzi di rimettersi in gioco, essendo lui, notoriamente, un fuoriclasse. Ha un intuito e una preparazione fuori dal comune e se mi si chiede cosa vi sia dietro le mie parole, le rispondo immediatamente con franchezza, onestà e sincerità, che si, sto dialogando e molto concretamente, con questa area. Anzi, spero di riuscire a portare più persone possibili, tra coloro i quali sono espressione della nostra gente, poiché dopo le Europee il mondo, anche in Italia, non sarà quello di oggi. Sto cercando di farlo comprendere persino a Lorenzo Cesa e spero che lui, il quale per me è come un padre, ne prenda atto, ben sapendo quanto in fondo al cuore conviene nel merito a quanto le ho espresso e a lui, prima degli altri. Io però da questa convinzione non mi sposto affatto, poiché se prendo una decisione è quella. Punto!
Bisogna creare, quindi, un’area moderata, la quale esprima un Presidente della Commissione Europea, che con tutto il rispetto, non può essere Ursula von der Layen, per il semplice motivo di trovarsi essa stessa in difficoltà in seno al nostro PPE e con diverse ‘famiglie politiche’. Alla fine vi sarà un altro candidato Popolare che guiderà la Commissione e pur avendo tante personalità, non mi sembra il caso di fare nomi.

D: Però tutti sanno che lei è molto amico dell’attuale Presidente del PPE, Weber.
R: È un’amicizia antica, da più di trent’anni. Poi una cosa è pensarlo, altro è farlo. Certo, sia Renzi che il sottoscritto, veniamo dallo stesso Giovanile della DC, quindi quando ci mettiamo in testa qualcosa ed essendo pure bravi nel nostro campo (benché lui più di me!), ci riusciamo pure e soprattutto riusciamo a fare le cose, a farle bene e, principalmente a fare quelle giuste. E si tenga in conto, oggi, quanto domani, il grande valore politico ed umano, di Maria Elena Boschi, la quale è una vera risorsa.

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