Ven. Mag 3rd, 2024

Clan di San Luca operavano nel Torinese, in manette padre, figlio e nipote.

Continua dopo la pubblicità...


JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Le accuse: associazione mafiosa, concorso esterno, riciclaggio, estorsione, ricettazione e detenzione di armi. Coinvolto anche un manager di una società che gestisce la A32 Torino-Bardonecchia.

L’operazione “Echidna” dei carabinieri del Ros svela un sistema di infiltrazioni nell’economia legale.

Le indagini, condotte tra il 2014 e il 2021, hanno portato all’arresto di 9 persone, tra cui Giuseppe Pasqua, Domenico Claudio Pasqua (figlio di Giuseppe), Michael Pasqua (nipote di Giuseppe e cugino di primo grado di Domenico Claudio), Antonio Mascolo, Carlo Balzamo, Roberto Fantini, Roberto Carvelli, Edoardo Carvelli e Danilo Scardino.

Secondo gli investigatori, i Pasqua, trapiantati da moltissimi anni in Piemonte, costituirebbero una «emanazione delle ‘ndrine Nirta e Pelle originarie di San Luca». Il sodalizio avrebbe operato con sistematico ricorso all’intimidazione e si sarebbe infiltrato nell’economia legale attraverso aziende di edilizia e trasporti, ottenendo commesse da appaltatori operanti nel settore autostradale e nella realizzazione delle grandi opere.

Nell’inchiesta è coinvolto anche Roberto Fantini, noto manager e figura di vertice di una società del gruppo Sitaf, che gestisce la A32 Torino-Bardonecchia. Secondo l’accusa, avrebbe garantito alle imprese riconducibili all’associazione mafiosa risorse economiche ed appalti nei lavori autostradali della Torino-Bardonecchia e in opere di collegamento con il vicino cantiere della Tav Torino-Lione.

Altra misure cautelari domiciliari sono state emesse per reati di estorsione, ricettazione e detenzione illegale di armi. L’autorità giudiziaria torinese ha disposto inoltre il sequestro preventivo di somme di denaro oggetto di riciclaggio, presunto provento di un traffico illecito di rifiuti.

Una delle perquisizioni ha riguardato Salvatore Gallo, 85 anni, figura storica della politica piemontese. È indagato per peculato (nulla a che vedere con reati di mafia) nella veste di ex dirigente di Sitalfa.

Print Friendly, PDF & Email