Gio. Mag 2nd, 2024

213 i no e 121 sì. La ministra: “Nessuno mi ha chiesto di dimettermi, Parlamento è sovrano”. Contrari alla sfiducia anche i parlamentari di Italia Viva

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L’Aula della Camera ha respinto anche la mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, con 213 no e 121 sì. Contrari alla sfiducia anche i parlamentari di Italia Viva.

“Mai, non me l’hanno mai chiesto, fatevene una ragione”, ha detto Santanchè a un evento sul turismo sostenibile al Museo di Pietrarsa (Napoli), alla richiesta dei giornalisti se qualcuno all’interno della maggioranza le avesse chiesto di dimettersi. “Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana e di un mese fa. Assolutamente tranquilla, quindi a fare il mio lavoro anche qua oggi, come ieri e come farò domani. Il Parlamento credo che in una democrazia è sovrano, il voto mi sembra molto chiaro, per cui assolutamente sono non direi serena ma molto tranquilla”, ha aggiunto la ministra del Turismo.

“Non sono andata alla Camera stamattina perché ho da fare. Perché per il turismo c’è da fare molto in Italia”, ha poi affermato sulla sua assenza a Montecitorio per le votazioni. “Dovrebbero pensare loro quando potevano fare molto per il turismo, invece in questa nazione poco si è fatto – ha aggiunto la ministra – questo governo sta lavorando e stiamo lavorando per il turismo che per quanto mi riguarda deve diventare la prima industria di questa nazione, il lavoro è da fare tanto e bisogna assolutamente lavorare. Poi se c’è chi vuole perdere tempo”.

M5S

“Meloni e soci votano per salvare la Ministra Santanché dalla mozione di sfiducia nonostante pesanti contestazioni, fra cui quella per truffa sui fondi Covid che abbiamo stanziato per aiutare imprese e lavoratori in pandemia, mentre Meloni batteva i pugni in Aula”, ha scritto il leader del M5S Giuseppe Conte, in un lungo post sui social. “La Ministra non si è nemmeno presentata in Parlamento durante la discussione. Poteva quantomeno presenziare, se mai nascondendo la testa sotto la giacca come fa Meloni – ha scritto ancora – Domani i giornali aedi del Governo canteranno della ritrovata ‘compattezza’ della maggioranza a difesa di Santanchè. Mi chiedo: ma si può essere orgogliosi di ritrovarsi ‘compatti’ a difendere gli amichetti di partito, disonorando le Istituzioni dello Stato?” “Meloni e Santanchè non erano le più tenaci questuanti che dall’opposizione chiedevano dimissioni di qualsiasi ministro, anche per le più banali sciocchezze?”, ha proseguito.

“Si dimostrano “compatti” – incalza ancora Conte – solo quando si tratta di difendere parenti, amichetti e sodali; scappano invece quando si tratta di aiutare con una semplice tassa sugli extraprofitti delle banche centinaia di migliaia di famiglie con il mutuo alle stelle che rischiano di perdere casa. Come pure scappano di fronte al record storico di 5,7 milioni di cittadini in povertà assoluta. Non ci meravigliamo se i cittadini si ritrovano delusi dalla politica, se fanno di tutta l’erba un fascio. La politica non è stata concepita per risolvere i problemi dei politici ma per tutelare i cittadini”.

Bocciata mozione di sfiducia a Salvini, la reazione

Ieri la bocciatura – con 211 no, 129 sì e 3 astenuti – della mozione di sfiducia nei confronti del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, finito nel mirino delle opposizioni per i rapporti di collaborazione con Russia Unita. L’aula aveva votato nel primo pomeriggio di ieri a favore della richiesta della maggioranza di inversione dell’ordine del giorno, con le dichiarazioni di voto e il voto sulla mozione di sfiducia nei confronti di Salvini già nella serata di ieri.

“Grazie. Ennesima figuraccia della sinistra, andiamo avanti col nostro lavoro”, è stato il commento via social del ministro al voto dell’aula. “Ho una riunione sulle concessioni autostradali, vado a fare il mio lavoro di ministro”, aveva detto Salvini nel primo pomeriggio rispondendo al termine del question time a chi gli chiedeva se sarebbe tornato nell’Aula di Montecitorio per la discussione sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalle opposizioni.

“Ringraziamo l’opposizione per aver rafforzato con questo voto il Governo e la maggioranza che lo sostiene. In molti in Italia avevano il dubbio che non fossero attrezzati per uno scontro con il centrodestra, per togliere ogni dubbio ci hanno fatto il primo assist e domani arriverà il resto”, sono state le parole del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, a proposito della bocciatura della mozione di sfiducia.

Renzi e Italia Viva

“Votiamo sì alla sfiducia a Salvini perché contesta il posizionamento politico di Salvini sulla Russia”, scriveva ieri Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sui social. “Ci scappa da ridere a pensare che questa mozione sia firmata anche dal Movimento Cinque Stelle – che era ospite dei congressi del partito di Putin esattamente come la Lega – e da Giuseppe Conte, che ha fatto entrare i soldati russi in Italia senza alcuna logica. Ma noi facciamo politica e dunque l’ipocrisia grillina non ci interessa. Votiamo sì alla sfiducia basata sulla politica”. “Votiamo no alla sfiducia a Santanchè perché basata sulle indagini giudiziarie che la riguardano. E noi non chiediamo le dimissioni per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio. Il garantismo è tale se si applica a tutti, soprattutto agli avversari. Facile fare i garantisti con gli amici: la vera sfida è essere garantisti con gli avversari”, ha proseguito Renzi.

“Daniela Santanché ministra ha fallito e noi la contestiamo sul piano politico. Ma noi non usiamo le indagini per attaccarla. A differenza di quello che ha sempre fatto la stessa Santanché che ha chiesto in carriera le dimissioni di 18 ministri, tra cui tutti i nostri amici. Noi siamo profondamente diversi dalla Santanchè e da chi vive con la doppia morale. O da chi si professa custode autonominato di uno stato etico. Votiamo no alla sfiducia basata sul giustizialismo”, ha concluso.

Calenda e Azione

“Su Salvini e Santanché non si tratta di garantismo, ma di argomenti politici. Non possiamo avere un viceministro che ha un accordo in essere con Putin e una Ministra del Turismo che imbarazza il Paese. E su questo bisogna essere chiari”, ha scritto sui social Carlo Calenda, leader di Azione. “Sono tre giorni che vediamo Salvini arrampicarsi sugli specchi cercando di spiegare che l’accordo con Putin non è attuale ma contemporaneamente non riuscendo ad esibire una conferma della disdetta. A cosa serve la mozione di sfiducia? A questo, e a dimostrare che l’Italia non passa sotto silenzio lo sconcio di un Vice Presidente del Consiglio formalmente alleato con un dittatore sanguinario”, ha affermato ancora.

La Svp si è astenuta sulla mozione di sfiducia nei confronti di Salvini, anche se “non abbiamo apprezzato e non apprezziamo” le sue “affermazioni ambigue sulla Russia”. Lo ha annunciato alla Camera la deputata Renate Gebhard.

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