Dom. Mag 19th, 2024

Annullamento con rinvio per un nuovo giudizio dinnanzi al Tribunale del Riesame di Catanzaro. E’ quanto deciso dalla Corte di Cassazione che nelle scorse ore ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Salvatore Staiano, Gian Domenico Caiazza e Guido Contestabile per conto di Giancarlo Pittelli, imputato nel maxiprocesso Rinascita Scott e attualmente ai domiciliari. L’ordinanza annullata è quella del Tribunale del Riesame di Catanzaro emessa nello scorso mese di luglio. Un appello al provvedimento del 14 aprile con il quale il Tribunale collegiale di Vibo Valentia disponeva i domiciliari per l’ex parlamentare di Forza Italia. Una storia infinita fatta di ricorsi e contro-ricorsi. Il Tribunale della Libertà, pur riconoscendo che in qualche misura i nuovi elementi non siano stati valutati in modo approfondito dal giudice precedente, aveva confermato la misura cautelare dei domiciliari nei confronti del noto penalista catanzarese.

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Il nuovo ricorso in Cassazione

Da qui un nuovo ricorso in Cassazione depositato lo scorso 1 agosto dai legali di Pittelli che producendo una corposa documentazione hanno provato a smontare punto per punto le principali accuse evidenziando come nel corso del dibattimento anche gli stessi militari del Ros “davanti alle risultanze documentali hanno finito con il dover ammettere che non si hanno evidenze circa il disvelamento ovvero la dazione da parte dell’imputato di verbali secretati contenenti le propalazioni di Andrea Mantella”. Dall’altra parte il Riesame ha controbattuto sostenendo come gli stessi militari nel corso della loro escussione al processo Rinascita Scott, non “hanno affatto modificato il quadro indiziario in ordine al supporto esterno alla cosca in merito alle dichiarazioni del collaboratore Mantella”. In particolare il teste Giovanni Migliavacca, ha ribadito “da quali fonti investigative risulta che Pittelli sia intervenuto a sostegno dei componenti di spicco della cosca fortemente preoccupati delle dichiarazioni rese da Mantella, non ancora discoverate”. Secondo i difensori di Pittelli, l’imputato nella vicenda Mantella non ha travalicato i suoi compiti professionali diretti ad acquisire in favore dei suoi clienti le informazioni lecite utili alla loro posizione, tentando di smontare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Su questo e su altri punti si è incentrato il ricorso di 36 pagine scritto dai legali di Pittelli che hanno ottenuto dai giudici della Suprema Corte l’annullamento con rinvio dell’ordinanza e, di conseguenza, un nuovo esame dell’intricata vicenda.

CALABRIA 7

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