Dom. Mag 19th, 2024

“Lo Stato delle banche! Tutti i cittadini sono obbligati ad avere un conto corrente; secondo le direttive europee ed anche le normative Italiane è previsto l’obbligo della tracciabilità per pagamenti superiori a 3 mila euro, il paradosso è che le banche non sono obbligate ad aprire i conti correnti.

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Perché le banche sono sopra di tutto e di tutti? È questo lo Stato di diritto che abbiamo noi Italiani/europei?”. Ad affermarlo in una nota è il coordinatore regionale Calabria Destre Unite, Luigi Catalano.

“Dal momento che la legge sulla circolazione del denaro è stata ristretta, al punto che senza banca non si possono compiere le più elementari operazioni, coloro (le banche) che possono o meno consentire di rispettare la legge – prosegue la nota- dovrebbero essere obbligate ad aprire conti correnti a chiunque ma così non è! Non solo, andrebbero azzerati o ridotti i costi per i servizi “obbligatori” in quanto imposti dallo Stato es. il costo del pos, il pagamento con gli assegni, i costo dei bonifici, l’utilizzo della carta di credito ecc.

La banca è un operatore economico come il ristorante, l’industria ed ogni altra attività. Quando cambiano le normative il mondo imprenditoriale si deve conformare subendole anche con ripercussioni sui costi che forse, alcune volte, vanno al di sopra di quanto l’imprenditore possa sostenere.

Le banche, se vogliono stare sul mercato, devono subire l’effetto delle normative come rischio d’impresa; si chiama appunto “rischio d’impresa” perché deve ricadere esclusivamente sull’imprenditore e non sul consumatore!!!

Vi è un fatto ancora più grave ossia che la libertà operativa delle banche genera Che cos’è? Se un cittadino ha avuto problemi di tipo economico con le banche (assegni e/o cambiali protestati, procedure di fallimento, ritardi nei pagamenti, ecc.) nessuna banca apre il conto corrente e/o intrattiene alcun tipo di rapporto.

Perché lo Stato quando ha imposto la tracciabilità dei flussi di denaro non ha altresì obbligato anche le banche a cooperare? Perché possono scegliere di non aprire il conto corrente ai protestati, falliti e/o coloro che hanno qualsiasi problema inerente la credibilità economica?

Chi ha avuto procedure fallimentari, assegni protestati, e quant’altro non significa che non deve o non può più lavorare e/o compiere le più elementari operazioni eppure nessuna banca gli apre un conto un corrente… come lavora se l’utilizzo del contante è vietato?

Se la politica non è anch’essa sottomessa al potere bancario che faccia subito un provvedimento ad “hoc” per imporre alle banche l’apertura del conto corrente a chiunque. Che rischio ha la banca? Se non ci soldi sul conto semplicemente non paga ma non può impedire di fare bonifici! non sono obbligate a dare il credito, il carnet degli assegni, ma devono essere obbligate a mettere il cittadino in condizioni di potere ottemperare alle leggi imposte dallo Stato e di fornire i servizi obbligatori a bassissimo costo”,

“L’Europa impone dei doveri ma come potrebbe il cittadino adempiere ad un dovere il cui adempimento dipende da altri? (le banche).

Forse il cittadino che non può avere il conto corrente è esentato dall’obbligo della tracciabilità? conclude la nota   del coordinatore regionale Calabria Luigi Catalano.

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