“Lo sciopero della Pubblica amministrazione proclamato dai sindacati confederali e dalle categorie del pubblico impiego per mercoledì 9 dicembre mette in primo piano la necessità che i dipendenti pubblici siano messi in condizione di poter garantire migliori servizi ai cittadini”. E’ quanto afferma Tonino Russo, segretario generale della Cisl Calabria. “In una fase delicata in cui il pubblico impiego, nei suoi doversi settori, è stato ed è il motore della vita del nostro Paese – prosegue Russo – si chiede al Governo di rinnovare i contratti di sanità, enti locali, amministrazioni centrali scaduti da due anni, di investire sulla riforma e sul rinnovamento della Pa, su un piano di digitalizzazione e di formazione, sulla valorizzazione e sulla sicurezza dei dipendenti pubblici che, nell’emergenza della pandemia da Covid-19, si sono fatti carico di grandi sacrifici e, in moltissimi casi, hanno dato la vita nei luoghi di lavoro. Per tutto questo non basta procedere a colpi di circolari ministeriali che non possono sostituire la funzione della contrattazione. Sono necessari una visione ampia, uno sguardo proiettato sul futuro e per questo le scelte devono essere condivise con i lavoratori”.
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Per il segretario generale della Cisl calabrese “c’è, inoltre, bisogno di assunzioni di nuovo personale e, in Calabria come altrove, deve essere posta sotto i riflettori la vicenda del precariato che lavora nella Pa e che in molti casi permette, in strutture sotto organico, che la Pa stessa continui a funzionare al servizio dei cittadini. Si tratta di un personale che deve essere finalmente stabilizzato perché cessi il vero e proprio abuso che vede lavoratori con contratti perennemente a scadenza e lasciati nell’incertezza sul futuro loro e delle loro famiglie. Si configurano vere e proprie forme di sfruttamento del lavoro precario nell’apparato pubblico, sulla pelle di persone che di fatto consentono a molte strutture di continuare svolgere la sua funzione. Lo sciopero del 9 dicembre è stato dunque proclamato con lo sguardo rivolto al futuro, perché siano poste le condizioni indispensabili a garantire, da parte dell’apparato pubblico, risposte adeguate alle sfide che attendono il Paese”.