Le analisi di Sebastiani indicano che
fra le 20 province con i valori di incidenza più alti ci sono
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tutte e quattro quelle del Friuli Venezia Giulia, le due del
Trentino Alto Adige, sei delle sette province venete (manca
Verona, che è quella più a Ovest), quattro delle cinque province
della parte Est dell’Emilia Romagna e due delle cinque province
delle Marche. Le due province rimanenti, quelle di Aosta e
Imperia, sono comunque al confine Ovest del paese. Il valore più
grande dell’incidenza è a Trieste.
“Essendo comunque già avvenuta la diffusione a distanza,
sarebbe opportuno ripristinare efficaci misure al momento non
più presenti, come ad esempio il controllo della temperatura
all’ingresso dei centri commerciali e l’obbligo della mascherina
all’interno, specialmente in vista delle prossime attività
pre-natalizie, e nelle province con incidenza più alta,
l’obbligo sarebbe auspicabile anche all’aperto”, osserva
Sebastiani.
L'esperto rileva infine che è chiaro che, grazie ai vaccini,
possiamo limitare il numero di casi gravi e decessi, ma con alti
valori dell’incidenza aumenta il rischio dello sviluppo di nuove
varianti che potrebbero essere insensibili ai vaccini correnti,
come sembra stia accadendo ora con la nuova recente variante
sudafricana. i dati che saranno prossimamente acquisiti potranno
chiarire la questione”.
Ecco di seguito le 20 province con i valori più alti
relativi all’incidenza (numero di casi positivi su 100.000
abitanti a settimana): Trieste (675), Gorizia (540), Bolzano
(461), Forlì-Cesena (345), Rimini (279), Padova (268), Aosta
(255), Treviso (245), Venezia (242), Ravenna (232), Pordenone
(227), Vicenza (223), Imperia (202), Ascoli Piceno (200), Udine
(198), Rovigo (180), Fermo (169), Belluno (166), Bologna (163),
Trento (159).