Mer. Mag 29th, 2024

«L’arresto dell’ex terrorista Cesare Battisti, condannato per l’omicidio di quattro persone tra cui il nostro concittadino Andrea Campagna, agente della Digos all’epoca dei fatti, non cancella il dolore dei familiari ma ci ricorda che bisogna sempre avere fiducia nello Stato, che non smette mai di perseguire la giustizia». A sostenerlo è Nicola Ramogida, sindaco di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, comune della provincia di Catanzaro dove era nato l’agente ucciso nel 1979, a Milano, in un agguato rivendicato dai Proletari armati per il comunismo e per l’esecuzione del quale Battisti è stato condannato. «Un grazie alle istituzioni che hanno consentito l’arresto dell’ex terrorista Cesare Battisti – prosegue Ramogida – e un abbraccio di vicinanza ai familiari di Andrea Campagna e delle altre vittime». Cesare Battisti è stato estradato in Italia ed è atterrato all’aeroporto di Ciampino alle 11.30 circa di questa mattina dove ha dato seguito alla predisposizione della documentazione necessaria al suo ingresso in carcere dove dovrà scontare l’ergastolo per gli omicidi di cui si è reso responsabile durante gli anni del terrorismo in Italia. Andrea Campagna (nato a s. Andrea Apostolo dello Ionio il 18 agosto 1954), agente di Pubblica Sicurezza in servizio presso la DIGOS del capoluogo lombardo e ucciso in un attentato in seguito rivendicato dai Proletari Armati per il Comunismo. Andrea Campagna era al termine del suo turno di servizio, intorno alle 14 del 19 aprile 1979, in un agguato in via Modica, alla Barona, di fronte al portone dell’abitazione della sua fidanzata, mentre si accingeva a salire sulla propria autovettura per accompagnare il suo futuro suocero al lavoro. Atteso da un gruppo terroristico, fu raggiunto da cinque colpi di rivoltella, che la stampa riferì essere calibro .38 corazzato; gli attentatori si allontanarono poi su di una Fiat 127. La successiva rivendicazione fu a opera dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC). Nella rivendicazione si parlò di Campagna come «torturatore di proletari» anche se in realtà l’agente svolgeva mansioni da autista presso la DIGOS di Milano. Gli investigatori collegarono l’omicidio di Campagna a quello di Pierluigi Torregiani in quanto ritennero verosimile che i PAC avessero associato l’agente ucciso al caso, essendo questi stato ripreso dalle telecamere della televisione sulla scena dell’arresto di alcuni presunti responsabili del delitto Torregiani, poi rivelatisi estranei al fatto. Diverse altre rivendicazioni dell’attentato a Campagna giunsero ai giornali, ma una nuova rivendicazione dei PAC risultò la più attendibile perché essi fornirono particolari — noti solo agli inquirenti — sull’arma da fuoco usata; infatti, contrariamente a quanto diffuso inizialmente dai media, il calibro usato dal gruppo di fuoco non era il .38 special, ma il .357 Magnum. A Campagna fu intitolata la Scuola allievi agenti di Polizia sita in Vibo Valentia e una strada nel comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, suo paese natale. Una lapide fu posta dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia a Milano sul luogo dell’attentato, insieme a una targa in un monumento nella vicina Piazza Miani. Il 24 settembre 2004 gli è stata conferita medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Il 13 maggio 2010 la Prefettura di Catanzaro conferì a Campagna la Medaglia d’oro vittime del terrorismo.

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