Sab. Lug 27th, 2024

A Piazza del Popolo la manifestazione di Fdi che chiude la campagna elettorale per le europee. La premier: “In piazza in mezzo alla gente, è da qui che veniamo”

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

“Dicono che ormai le campagne elettorali e la politica in generale si facciano soprattutto in rete e sui social, non per noi. Per noi si fanno ancora guardando le persone negli occhi perché quelle persone possano vedere se il nostro sguardo è sincero. Non rinunceremo mai alla piazza, perché è da dove siamo venuti. E sarà qui che torneremo, in piazza in mezzo alla gente“. Giorgia Meloni è sul palco della manifestazione di Fdi in Piazza del Popolo, che chiude la campagna elettorale per le europee, e si rivolge alla platea dei militanti: “Questa piazza racconta anche la differenza tra noi e la rabbia, la cattiveria dei nostri avversari più livorosi. Promettetemi che non diventeremo mai come loro e che il nostro motore sarà sempre l’amore e non l’odio, costruire e non distruggere”.

“Maggioranza forte e coesa”

Meloni dal palco scandisce che la maggioranza di governo “è forte e coesa”, mandando “un abbraccio ad Antonio Tajani e Matteo Salvini”.

“Non stiamo al governo a pensare come rimanerci, noi siamo qui per lasciare questa Nazione in condizioni migliori di come l’abbiamo trovata, costi quel che costi. Costerà tanto lavoro, sgambetti, colpi bassi, trame nell’ombra. Perché le forze della conservazione dello status quo che per decenni hanno bivaccato faranno di tutto per impedircelo, ma noi siamo dalla parte giusta della storia e non dobbiamo avere paura“, dice la leader Fdi.

L’affondo alle opposizioni è a più riprese. Meloni rimarca che il premierato è “una riforma che dà agli italiani il diritto di scegliere da chi essere governati. Sinistra e M5S stanno facendo un’opposizione che non hanno riservato a nessun altro provvedimento del governo, non gli va giù l’idea che possano essere gli italiani a scegliere direttamente il presidente del Consiglio”.

“Bisogna capirli, del resto il Pd come avrebbe fatto a governare quando perdeva le elezioni? E come avrebbe fatto Conte a diventare premier quando gli italiani non sapevano nemmeno chi fosse?”, aggiunge la premier e leader di Fdi. “Per loro la democrazia c’è solo se comandano”, la stoccata di Meloni rivolta alle opposizioni.

Quindi un nuovo affondo: “L’isolamento internazionale lo abbiamo avuto quando governava la sinistra. Con Fdi e il centrodestra, la nostra Nazione è tornata protagonista in tutte le dinamiche europee internazionali. E’ finito il tempo dei ‘Giuseppi’ e della sinistra cerchiobottista”.

“Voi vi immaginate cosa sarebbe successo se al governo ci fosse stato il campo largo? Con le contraddizioni che hanno, l’Italia avrebbe rischiato di dichiararsi guerra da sola…”, ironizza dal palco.

“Finita stagione Italia con piattino in mano”

“L’Italia a quei tavoli si siederà e lo farà da protagonista, non più col piattino in mano. Quella stagione è finita. L’8 e il 9 giugno abbiamo la possibilità di archiviarla per sempre. Vogliamo fare a Bruxelles quello che abbiamo fatto anche a Roma, costruire un governo di centrodestra e mandare all’opposizione le sinistre rosse verdi e gialle…”, dice la leader di Fdi in Piazza del Popolo. “Con la sinistra non abbiamo mai governato e non governeremo, né in Italia né in Europa”, scandisce la premier. Con le prossime europee è arrivato il momento di “alzare un po’ la posta. Abbiamo vinto lo scudetto, adesso dobbiamo vincere la Champions“.

Gli esponenti della sinistra “non fanno che ripetere che bisogna mettere un argine alla destra, che siamo lupi travestiti da agnelli”, la loro “è una specie di terapia di gruppo, fa anche un po’ sorridere”. “Il messaggio è sempre lo stesso – incalza Meloni – non abbiamo visione, idee, programmi… Abbiamo fatto solo disastri ma gli altri sono pericolosi, e quindi ‘turati il naso e vota per noi'”.

Non manca una nuova stoccata nei confronti della “ditta” del Pd sul tema del servizio pubblico: “Ci accusano di occupare la tv pubblica e censurare gli intellettuali scomodi, poi vai a guardare i dati e scopri che al Tg1 io sono stato il presidente del Consiglio meno presente degli ultimi sei presidenti del Consiglio. Il problema non è che c’è Tele-Meloni, è che non c’è più Tele-Pd. Abbiamo promesso che avremmo portato il pluralismo e lo faremo anche se vi stracciate le vesti…”, dice la premier rivolgendosi ai dem.

Poi, riferendosi allo scontro con il governatore campano Vincenzo De Luca (non nominato dalla premier): “Si scandalizzano se una donna si difende… Vale solo per me perché io sono una donna di destra e lui un uomo di sinistra? Una donna insultata può difendersi o no?”, chiede Meloni. “Noi siamo abituati a non abbassare la testa e non darla vinta a bulli e gradassi. Sono una donna e pretendo lo stesso rispetto che do agli altri. Eccola la parità, eccolo l’orgoglio femminile, quello che gli altri non sanno più difendere”.

Print Friendly, PDF & Email