,
Continua dopo la pubblicità...
I giudici della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza del processo scaturito dall’operazione “Faida dei Boschi”, che si è decisa con il rito ordinario, che ha confermato le condanne emesse dalla Corte di assise di appello di Reggio Calabria il 26 febbraio 2018 a carico di sette imputati: due ergastoli e 95 anni di reclusione inflitti in totale. Gli imputati rispondevano a vario titolo dei reati di omicidio, tentato omicidio, associazione per delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni ,ed altro.
«Deve, conclusivamente, affermarsi che la verifica della attendibilità, intrinseca ed estrinseca, dei dichiaranti, Belnome e Panajia, era stata condotta, da entrambi i giudici del merito, dando adeguato conto delle obiezioni delle difese e pervenendo al relativo giudizio al culmine di un percorso argomentativo, necessariamente in fatto, che appare del tutto privo di manifeste aporie logiche, così da sottrarsi alle dedotte censure di legittimità».