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“IO SONO GIORDANA, UCCISA A 20 ANNI CON 48 COLTELLATE DAL PADRE DI MIA FIGLIA”

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“FIUMI DI SANGUE” SEMINARIO SUL FEMMINICIDIO AUDITORIUM COMUNALE DI AGGREGAZIONE ED INTEGRAZIONE GIOVANILE, ORE

9,45 SABATO 17 NOVEMBRE 2018 CON LA PARTECIPAZIONE DELLA MAMMA DI GIORDANA, VERA SQUADRITO E DEL CRIMINOLOGO FRANCESCO BRUNO UNIVERSITA’

LA SAPIENZA DI ROMA,, CONDUCE ANNA ROSA MACRI’ GIORNALISTA RAI E SCRITTRICE ORGANIZZAZIONE CLUB UNESCO, PATROCINIO DEL COMUNE DI GIOIOSA JONICA, IN COLLABORAZIONE CON L’ASSOCIAZIONE “IO SONO GIORDANA” E L’ISTITUTO TECNICO PER IL TURISMO UMBERTO ZANOTTI BIANCO DI MARINA DI GIOIOSA JONICA.

 

A Gioiosa Jonica, la toccante testimonianza di una mamma che, attraversa l’Italia per incoraggiare le Donne a denunciare gli episodi di violenza da parte dei propri uomini.

 

In occasione della Giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle Donne ricordata annualmente dall’UNESCO, sabato 17 novembre 2018 dalle ore 09:45 si svolgerà presso la Sala dell’Auditorium comunale un interessante incontro dal titolo: “Io sono Giordana”. “femminicidio e stalking”: due facce della stessa tragica medaglia.

(comunicato Nicodemo Vitetta, Presidente Club Unesco Gioiosa Jonica).

 

IL FATTO

“Io sono Giordana, uccisa a 20 anni con 48 coltellate dal suo ex fidanzato. Uccisa dalla magistratura che dopo le denunce non l’ha saputa difendere. Uccisa da uno sconto di un terzo della pena. Uccisa da un processo per stalking nei confronti dell’assassino avviato quando lei era ancora viva e nel quale devo continuare a difendermi.

Io sono Giordana ed oggi vi dico cosa non funziona nel sistema”.

 

Dal 7 ottobre del 2015 la voce di Giordana Di Stefano è quella di Vera Squadrito, la mamma due volte mamma che da quel giorno cresce una bimba che oggi ha 6 anni, rimasta orfana di madre e con un padre, Luca Priolo, condannato per l’omicidio.

 

“48 coltellate nel silenzio della giustizia” racconta Vera Squadrito “Giordana ha conosciuto l’uomo che l’avrebbe uccisa a 15 anni. L’ha visto alto, bello, biondo, educato, di buona famiglia.

Perché è sempre così, la violenza è prima di ogni altra cosa un fatto culturale. Dopo un primo periodo sereno ha invece iniziato a controllarla per denigrarla, colpire la sua dignità. Le vietava di vestirsi in modi che a lui non piacevano o di andare a danza. La insultava con parolacce indicibili. Le ha tolto la dignità. Quando, a

16 anni è rimasta incinta le ha detto: se mi ami devi abortire.

Giordana ha risposto: io non uccido”.

 

Da quel momento è iniziato il calvario che l’avrebbe portata alla morte. Ma Giordana non era sola: con lei c’era la famiglia che l’ha aiutata a denunciare le persecuzioni, le telefonate, i messaggi, i tentativi d’introdursi nell’abitazione.

 

“Lui le diceva: morirai presto. Ma ci hanno lasciati soli. La prevenzione deve iniziare sin dal momento della denuncia, perché una denuncia non può diventare una morte annunciata, cadere nel vuoto. Le leggi ci sono ma i tempi sono troppo lunghi. Purtroppo sappiamo che moltissime delle vittime di femminicidio avevano denunciato il loro stalker. Questi assassini sono tutti uguali, non amano nessuno se non loro stessi, sono narcisi. Dobbiamo fermare questo cancro che è soprattutto culturale. Mia figlia è stata uccisa dalla magistratura che l’ha umiliata non ascoltandola, che non ha garantito la pena certa anzi, ha premiato l’assassino che ha avuto uno sconto di pena. Io sono per la pena certa vissuta all’interno di un carcere. L’assurdo è che io mi devo difendere ancora in un processo per stalking contro quell’uomo nonostante io mia figlia, l’abbia sepolta dal 2015…..Cosa devo dire in Tribunale alle udienze? Ho sepolto mia figlia”.

 

Vera Squadrito si è poi soffermata su un altro problema, evidenziato durante il dibattito, e cioè quello della “violenza assistita”, quella cioè alla quale “assistono” i bambini, i figli delle madri uccise, quelli che la legge chiama “orfani speciali” ma che finora non sono tutelati in alcun modo soprattutto psicologicamente.

 

“Io vivo nel terrore di quando quell’uomo uscirà dal carcere e vorrà vedere sua figlia, che oggi è la mia seconda figlia, rimasta orfana a

4 anni. Che farà a questa bambina? Chi la proteggerà? Non va bene che in questo sistema loro diventano le persone da recuperare e noi i carnefici. Io sono stata condannata all’ergastolo dalla morte di Giordana”.

 

Vera Squadrito legge uno scritto della figlia Giordana, datato 24 novembre 2014, appena 10 mesi prima di essere massacrata con 48 coltellate. E’ una lettera indirizzata alle madri, ai padri, agli uomini, alle istituzioni.

 

“Non si fa male solo coi gesti ma anche con le parole. Ogni 2 giorni una donna viene uccisa, è raccapricciante. Donne, non vi fidate di chi dice di amarvi e vi dà schiaffi, di chi oggi vi tira una matita. Non ve le tenete le botte. Non tenetevele mai.”

 

(fonte “Tempostretto” quotidiano online di Messina e provincia, 9 maggio 2018)

 

IL SEMINARIO DI SABATO 17 NOVEMBRE.

Il toccante e coinvolgente incontro è promosso dal Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica in collaborazione con l’Associazione “Io sono Giordana” di Catania, la Pro Loco UNPLI e l’Istituto Tecnico per il Turismo “Zanotti-Bianco” e con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Gioiosa Jonica. All’incontro che sarà moderato dalla giornalista RAI e scrittrice Annarosa Macrì, parteciperà la signora Vera Squadrito mamma della giovane Giordana Di Stefano uccisa a coltellate dal suo ex compagno. La parte introduttiva è affidata agli alunni dell’ITT Zanotti-Bianco che hanno predisposto alcuni brevi lavori inerenti all’annoso problema sociale del femminicidio.

Interessante il parterre di ospiti illustri: il noto criminologo Francesco Bruno dell’Università la Sapienza di Roma; Francesco Rao Presidente Dipartimento Calabria Associazione Nazionale Sociologi; Gabriella Mollica Presidente Consiglio Ordine degli Avvocati di Locri; Antonino Morfea Dirigente Scolastico. L’iniziativa è condivisa dal Consiglio dell’Ordine Avvocati di Locri che darà la possibilità ai propri iscritti di ottenere da parte degli organizzatori tre crediti formativi. Durante l’incontro si parlerà dell’iniziativa intrapresa dal Club per l’UNESCO di Gioiosa Jonica che donerà un’opera monumentale realizzata dall’artista internazionale Mariella Costa che dovrebbe essere collocata a Catania (probabilmente nel lungomare) raffigurante la giovane Giordana Di Stefano.

(comunicato Nicodemo Vitetta, Presidente Club Unesco Gioiosa Jonica)

 

Gioiosa Jonica, martedì 13 novembre 2018

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