Dom. Mag 19th, 2024

Alla fine è arrivata, la protesta dell’Ambasciatrice libanese, rilasciata a La Nuova Calabria, in cui fa emergere, pure il disappunto circa la vicenda catanzarese, dove vi è stata una seria polemica tra Speziali da una parte e il Sindaco Fiorita, ma principalmente, il Consigliere Sero dall'altra. La stessa Ambasciata ancora attende risposta da parte della Giunta del Sindaco di Catanzaro e la questione riveste una vera e propria grana, non solo politica, che rischia di terremotare (o quantomeno di screditare, persino all'estero) l'Amministrazione della Città Capoluogo di Regione, retta dal Sindaco Fiorita, per l'appunto. Abbiamo parlato anche di ciò con Vincenzo Speziali, proprio per avere delle delucidazioni: è lui ad aver portato il tutto all'attenzione delle Autorità del Libano, anzi non fa passare giorno, che non invii vere e proprie 'pesanti bordate', nei confronti del Sindaco e della gestione che lui defisce "non 'cambiaventista', bensì 'cambiavventista' ". D: Dunque, perché tutto questo? R: Chiariamo sin da subito, che la Città di Catanzaro è, assolutamente incolpevole di tutto ciò, semmai è parte lesa, di questo abominio apolitico ed immorale, di cui è responsabile Nicola Fiorita, con non so quale tipo di maggioranza a sostegno continui a mantenesi 'a galla'. Lo si vedrà in Consiglio Comunale, dove si discuterà per forza, di questo e di altro, cioè il Cinema Orso, per esempio, oppure delle plurime inefficienze amministrative in capo alla sua Amministrazione, quale la vicenda dei posteggi selvaggi o della nettezza urbana.Se 'l'opposizione maggioritaria' non inducesse i fioritiani a 'levar le tende' -anche a fronte di loro manifesta inadeguatezza- saremmo innanzi ad un'ordalia poltronistica trasversale. D: Si, però, non ha risposto, alla mia domanda, ovvero, perché si è arrivati ad un punto simile?R: Le rispondo, senza indugio, immediatamente: io, che sono la politica (e l'ho dimostrato sempre, persino nei giorni scorsi a Roma, tra visita di Stato e la riunione dal sottoscritto promossa, come Internazionale DC), non accetto, né intendo sopportare comportamenti razzisti e xenofobi, da parte di nessuno, nei confronti di chicchessia. Figuriamoci poi nei miei. Sero è quel che è, ma non sta a me definirlo: lo lascio al giudizio della pubblica opinione. Quando un pubblico ufficiale -come lo sono i Consiglieri Comunali, perciò pure questo qui, Sero, per l'appunto- arriva a tanto, non solo getta discredito sulle istituzioni, ma il Sindaco non può non dire nulla o far finta che niente sia accaduto. D: Mi scusi, ma lei, visto i suoi passati buoni passati personali con Fiorita, perché non gli ha chiesto di intervenire? R: A parte il fatto che qui, non c'entra nulla avere o non avere buoni rapporti, perché la cosa è di una gravità inaudita e molti organi di informazione, alcuni pure che avevano me come firma, hanno non riportato nel pieno la questione, quasi come a voler sottacere la tal cosa. No, così non va affatto, né io l'avrei mai fatta andare. Poi, mi sarei aspettato che Fiorita facesse i suoi passaggi ufficiali e di distinguo, senza nessuna mia rimostranza. Ad ogni buon fine avevo persino sperato -dicendoglielo- che il Sindaco facesse, se non altro, una 'moral suasion', un pubblico richiamo al soggetto, ma non c'è stato verso. Anzi, mi rispondeva, con fare sottovalutativo o fintamente inconsapevole -come fa quando è in versione 'pesce in barile' (e nella fattezza di specie, almeno in ciò, riesce bene!)- dicevo mi replicava che lui avrebbe affrontato la questione, se mai fosse giunta la nota ufficiale, oppure qualche altro genere di presa di posizione. Insomma, un comportamento, quello di Fiorita, al confine tra incorenza, probabile omissione e falsità. D: Sta dando ad intendere che lei è stato provocato dal Sindaco? R: Io non mi lascio provocare, né permetto di insolentirmi e questo lo dico per ciascuno, nel caso in cui, improvvidamente, si tentasse di farlo, in quanto -e l'ho dimostrato e lo dimostrerò ancora a tutti gli stolti che lo facessero- il sottoscritto è uno noto da non andare per il sottile! A ciò aggiungo come sia stato lui, ovvero il Sindaco, in un certo qual modo, ad 'infilarsi' - dimostrando, nuovamente la sua inadeguatezza politica- in un simile ed ulteriore disastro, assieme ai tantissimi già provocati, nella sua parentesi amministrativa. Evidentemente, Fiorita, si è 'piegato' (poveraccio!) ad un'apparente real politik, cioè è prigioniero del 'voticino' consiliare, non riuscendo egli a ben comprendre quanto sia differente la politica e soprattutto come mai bisognerebbe avere il sottoscritto avversario. D: Però pure lei ha polemizzato con il Consigliere Sero, quindi…
R: Io ho polemizzato con Serosu aspetti politici, elencando le sue insipienze, le sue inefficienze, le quali sono sotto gli occhi di tutti, anche i suoi. Se costui, avesse avuto argomenti concreti, fattuali e corretti, da oppormi, poteva farlo benissimo, ma comprendo che io sono io, lui rimane lui e loro tutti restano loro tutti. È un insulto? Non credo, anzi gli do un consiglio: rinasci e cerca di essere me! A differenza di molti, ho stile e un certo non so che di eleganza. In più possiedo il dramma del pensiero e patisco la patologia della cultura. Al di là delle battute, non tollero le insulsaggini e le imposture, oltre agli effimeri pennacchi. Quest'ultimo aspetto però, afferisce ed impatta, soprattutto su Azione o qualunque cosa siano. D:Mi scusi, in che senso? R: Mi attendo una presa di distanze da Sero, che ha screditato pure il suo Partito. E dire che avevo anche preavvertito il ‘parasegretario’ regionale, tal Fabio Scionti, e persino una certa signorina molto addentro all’organizzazione nazionale, mi pare si chiami Scarpina o Scarpato. Si, Scarpato, ne ho vago ricordo, ma non mi si dia la croce addosso se del suo nome non ho memoria: incontro così tanta gente che ricordo i nomi di coloro che sono importanti o che mi interessano! Comunque, durante il mio viaggio a Parigi -si sa che sono stato pure ospite al The Best, quindi…- mi sono soffermato sugli ‘azionisti italici e calendiani’, rappresentando e dimostrando, nel dettaglio, le loro -chiamiamole!- incongruenze.
D: Non mi dica che a Parigi ha parlato di Azione?
R: Certo, eccome! Le risulta che io dica fesserie o bugie? Lo lascio fare agli ‘inferiori’ politici, culturali ed altro ancora! Per quel che concerne il razzismo di Seroe delle 'coperture' degli improbabili che lo proteggono nel suo 'micromondesco pseudopartito', non credo che la si possa prendere bene, pure considerando i forti legami storici della Francia con il Libano. E poi, è bene che Renew Europe sappia con chi ha a che fare e con chi gode (impropriamente?) della loro affiliazione internazionale. Se un'organizzazione italiana si rifà a Macron, ma poi si comporta alla stregua di una setta -attenzione, ho le prove di quanto dico!- c'è più di un problema per i provincialotti alle nostre latitudini: difatti i vertici di Azione (allertati discretamente, al pari del Sindaco di Catanzaro) sono complici e corresponsabili. Se non altro perché non hanno detto nemmeno una parola, quindi dando ad intendere che lo sostenessero. Bella prova di civiltà. D'altronde Calenda -che tra Kaliningrad, Moldavia e Transinistria (come da dichiarazioni rese), non ne ha azzeccato una giusta- si è reso offensivo persino insultando un morto, cioè Remo Gaspari e io gli ho immediatamente risposto per le rime, perciò devo credere che sono tutti loro adusi all'inconsapevolezza connettiva tra lingua e (non)pensiero! D: Mi scusi, a questo punto devo farle una domanda e cioè su Fiorita. Quali sono i vostri rapporti attuali e le comuni prospettive politiche future? R: È deludente, anzi come gli ho scritto, predica bene e razzola, incoerentemente, malissimo. Conoscendolo da una vita, ho il ricordo di un amico, che era animato da forti ideali di sinistra, perciò in difesa dei deboli, ma oggi è abbarbicato alla poltrona, più di Ugo La Malfa all'edera. Mendica come un clochard (sarebbe vagabondo in francese), di volta in volta, Consiglio Comunale dopo Consiglio Comunale, pietendo una maggioranza qualsiasi per far passare un ordine del giorno qualunque. E parliamo della Città Capoluogo di Regione, ci si rende conto? Il suo fallimento è opinione diffusa: non governa spicci episodi quotidiani, figuriamoci se può avere una visione per la 'Capitale della Calabria'. D: Ci può fare degli esempi? R: Posteggi, esercizi commerciali, il Cinema Orso, le delibre sulle anticipazioni, la vicenda universitaria, dobbiamo continuare? Mettiamo fine a questa insulsa parentesi, di cui mi prendo le responsabilità che ho, politicamente parlando, per aver contribuito a portarlo a Sindaco. Ho sbagliato, pensavo fosse migliore e, soprattutto, fosse ciò che dava ad intendere di essere, un tempo, nella nostra giovinezza passata. Visto quel che ne è disceso, avrà dimenticato tutto o non è mai stato ciò che dava ad intendere lui fosse. D: È un giudizio durissimo. È deluso politicamente, oppure utilizza la politica per una questione di amarezza personale? R: Ma sta scherzando? Le ripeto che Io sono la politica, non un neofita -come ben si sa e non devo ancora dimostrarlo- contrariamente ai molti improvvidi ed improbabili, i quali si aggirano arrabattandosi come fossero ubriachi che si appoggiano ai lampioni per sorreggersi. Mai e poi mai mi lascerei prendere dalle emotività o dai falli di reazione, perché sono freddamente razionale, ed anche un professionista della materia di specie, cioè sempre la politica. Piuttosto siamo alle solite: non c'è quest'ultima e nemmeno la preparazione ad essa connessa, in quanto quando qualcuno ti avvisa, come il sottoscritto ha fatto con Fiorita -non solo in tale occasione e per il bene dell'Amministratore- invece di ascoltarmi, lui pensa che quelli di cui gli dico di non fidarsi, rappresentano 'il sol dell'avvenir'. D: Si riferisce a qualcuno in particolare? R:Certo, mi viene in mente -a parte e al netto di molti dei suoi improduttivi esponenti di Giunta- anche il signor 'Blablabla‘, cioè un pluritrombato elettorale, il quale discetta su tutto lo scibile umano con finto buonismo, crede di essere lui stesso la reincarnazione di Sturzo e De Gasperi, ma odia tutti, si impone come un ‘pseudoenergumeno paraconcettuale e ricostruisce la storia dei ‘Grandi d’Italia’ con atti mendaci
Invece, io e i figli dei medesimi -che sono amici miei e di cui sono intimo come lo ero dei loro padri- gli ridiamo in faccia. In più, tal signor ‘Blablabla`’ pur mantenendo un suo personale risentimento verso Fiorita (e ne ho prove ed evidenze), non ha il coraggio di dirgli le cose in faccia, di opporgli delle accuse politiche vere (contrariamente a quanto faccio io, per di più apertamente), ma, con fare mellifluo, dice e scrive scempiaggini ovvie, che però lui non sente nel suo intimo. Aveva ragione Carmelo Pujia nel definirci costui per come meritava quando lo canzonava e se per questo lo canzonava spesso. Difatti, è tanto più vero quanto sto dicendo, che nemmeno i figli di Carmelo se lo filano o lo sopportano. Abbaia alla luna, e quando gli ho scritto un articolo è andato a protestare, ma le porte del giornale erano chiuse. O meglio gliele hanno aperte, solamente in ossequio alla pietà nei confronti di questo patetico trombone, per di più trombato.
D:…lei è sempre duro quando deve dire qualcosa di simile…
R: Non sono duro, ma sono le circostanze che impongono a me di essere così. So perfettamente come si fa -e lo sono pure, all’occorenza!- il ‘consumato diplomatico bizantino’, però la vita, l’esperienza e i tanti Statisti dai quali sono stato allevato, mi hanno insegnato ad essere autorevolmente credibile, utilizzando l’ironia o le battute, pur se i destinatari del.mio giustissimo dire, sostengono la falsa novella di me che li sminuisco. Cosa dovrei fare? Non denunciate ad alta voce tutto il male compiuto ai danni di Catanzaro? E poi, parliamoci chiaramente, alla fin fine, se uno è fesso, non gli può dire che è improvvido, perché sennò si crea delle illusioni e continua a far vivere, attraverso lui stesso, gli equivoci e le inefficienze che rappresenta.
D: Vorrei chiederle se ha qualche proposta specifica, in merito a Catanzaro.
R: Certamente, sempre e solo la politica, quella che incarno, cioè quella a cui sono stato abituato e che ho fatto con gente seria e continuo a fare con gente sempre seria.
Per amore disinteressato verso una città e la politica, metto persino nel conto di vedermi tacciato -ma solo dagli insulsi e fallimentari costoro, di sopra descritti- di essere arrogante. Ma che devo fare? Posso subire e far subire scempi simili ai cittadini? Nossignore, giammai!
D: Di cosa avrebbe bisogno il capoluogo di regione?
E:A Catanzaro, dobbiamo tornare al voto, subito, ora, senza indugio, in assenza di se e ma. Mi spiego: come il mare riprende i suoi spazi, questa legge di fisica naturale è applicabile anche e soprattutto alla politica.
Riorganizzando la nostra area moderata, popolare, riformista, liberale, cioè in ossequio alle culture positive, quasi fossero coerenti ai luoghi naturali di Aristotele -non certo il metaverso di Stephenson- quindi modulando il tutto sotto il ‘cappello’ dell’Internazionale DC e di Centro, si proporrà anche alla città un programma serio, non pulcinellate riprovevoli o insipienze gestionali. Sta ai Consiglieri Comunali che avversano Fiorita -e sono la maggioranza numerica, per di più uscita dalle urne!- adempiere nelle prossime settimane a tutti i passaggi per lo scioglimento anticipato, altrimenti si riveleranno anche essi complici di questo disastro. quindi prigionieri di un interesse personale, il quale non è consono ed utile alla città.
D: Sembra una sorta di ‘avviso ai naviganti’. È così?
R: La verità è una e una sola, cioè Fiorita ha fallito, perché è un incapace politico (questo termine non configura reato, ma sta a significare, la sua inettitudine rispetto alla mia materia). Lui, non ha né visione né prospettiva e ogni tanto, quasi per nascondere la polvere sotto il tappeto, proprio per dare un minimo di dignità al suo arrabattamento in Aula -essendo privo di maggioranza!- se ne esce con la solita tiritera (poco credibile, in bocca a lui!) di un’alleanza trasversale per la città. Questo proprio non si più accettare in quanto è insana promiscuità, non certo condivisione di responsabilità.
D: Un’ultima domanda e attiene, al suo incarico di federatore o supervisore, della ‘Costitiuente Democristiana’, assegnatole dall’Idc (Internazionale Democristiana), di cui è membro del Bureau Politique. È accaduto proprio durante la riunione all’istituto Sturzo del 9 Febbraio, alla presenza del Presidente libanese ed anche dell’Internazionale DC, accettato da rutti, all’unanimità. È contento? Sarà soddisfatto ed orgoglioso, giusto?
R: Come si può rimanere indifferenti, rispetto al richiamo della propria storia? Ho pensato a mio nonno, che era sia al Palazzo Santa Chiara a Roma, il 18 Gennaio del 1919, con don Sturzo, nell’atto fondativo del PPI, sia a casa di Giuseppe Spataro, a via Cola di Rienzo (sempre a Roma), il 19 Marzo del 1943, quando si diede vita alla Democrazia Cristiana. Si, la commozione vi è stata da parte mia, eccome.
Lo sa? Mio nonno, è tra i pochi ad avere sottoscritto entrambi i documenti fondativi.
Per la verità ho pensato, anche, a San Giovanni Paolo Il°, nel chiudere i lavori, recitando tra me e me il suo motto, ovvero “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura”! Per poi soggiungere: Santità, non l’avemmo; non l’abbiamo; non l’avremo, pur se metto nel conto che qualche azione sovversiva, farlocca e giustizialista, qualcuno la possa tramare nei miei confronti.
Ma chissenefrega, di questi qui: non li temo, perché io sono una persona perbene, indomita e adamantina.Anzi, si sappia sin da adesso, come già detto agli organi di stampa nazionali ed internazionali, se mi accadesse qualcosa sarebbe una ritorsione di un potere prepotente e maligno e produrrebbe una sollevazione civile a fronte di indignazione popolare, poiché più volte ho chiesto vigilanza democratica, verso la mia persona.

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