Dom. Mag 19th, 2024

La visita programmata dai rappresentanti locali del Carroccio

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Non gli basterà tenere in mano il Vangelo né di dimostrare di saper “sgranare” bene il Rosario per… aprire quel portone. Non a Serra San Bruno, non certamente alla Certosa di Serra San Bruno, il monastero certosino situato nel centro montano in provincia di Vibo Valentia: il priore della Certosa, infatti, ha fatto sapere che non sarà consentito l’accesso al leader della Lega. Non resterà che affidarsi ai Santi, insomma, ma fuori dalle mura al leader della Lega, Matteo Salvini, che farà tappa in Calabria il prossimo 22 gennaio e che i suoi sostenitori avrebbero voluto accompagnare tra i corridoi silenziosi della Certosa.

Un caso avvolto dal mistero, comunque, questo, considerato che ieri la polemica nel Vibonese è scoppiata senza che neanche ancora venisse ufficializzata la tappa.

A programmare la visita, infatti, sarebbero stati i rappresentanti locali della Lega i quali avevano espresso l’intenzione di preparare per Salvini, una volta giunto nella cittadina, un giro panoramico per illustrare le bellezze del luogo tra cui anche la visita al monastero certosino. Una iniziativa che, però, ha trovato subito la chiara presa di posizione del priore della Certosa, don Ignazio Iannizzotto, il quale per evitare fraintendimenti ha spiegato di «non aver ricevuto alcuna richiesta», sottolineando altresì che «qualora tale richiesta dovesse essere avanzata, non potrebbe essere soddisfatta in quanto, come regola generale, non riceviamo politici durante la campagna elettorale».

Un messaggio chiaro, dunque, che arriva da quel luogo sacro dove i monaci hanno sempre vissuto all’insegna della spiritualità e della preghiera. Dal canto loro, comunque, a “chiudere” la polemica alla fine sono stati gli stessi rappresentanti della Lega che, a quanto pare, avevano solo espresso l’intenzione di fare una richiesta di visita per Salvini, ma senza che ancora ci fosse nulla di ufficiale.

FONTE GAZZETTA DEL SUD

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