Dom. Giu 2nd, 2024

Prima manifestazione ufficiale anche in Calabria. A Cosenza un migliaio di manifestanti sono scesi in piazza come nelle altre città italiane. «Noi siamo quelli che hanno memoria storica. Non ci schiereremo mai contro chi sta contro il prossimo»

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Contro la “Belva” leghista un branco di sardine. Cosenza chiama alla prima adunata calabrese il movimento che dalle piazze emiliane si è sparso a macchia d’olio su tutto l’arco dello stivale. In concomitanza con altre città, nel capoluogo cosentino, un migliaio di cittadini si sono radunati per protesta contro la politica dell’odio di Matteo Salvini. Una manifestazione pacifica, colorata dal blu di sardine disegnate su cartonicini ed il cui movimento marino è stato simulato sulle note della musica di Rino Gaetano. Le sardine cosentine, le sardine dello stretto, quelle di Catanzaro di Crotone e Vibo Valentia. Ce n’erano da tutte le province per la prima uscita regionale. Un migliaio si stima, ma tra i calabresi arde la consapevolezza di essere stati la scintilla ad una protesta di massa che ha coinvolto tutti indistintamente. Soverato e Cosenza le prime due città in cui il leader del “Carroccio” ha dovuto fare i conti con le proteste della piazza. Il generatore staccato sul lungomare soveratese in estate e il corteo Bruzio di settembre, secondo molti manifestanti, sono stati il suono di una sveglia nazionale. «La Calabria non si Lega». Lo slogan è cadenzato a ritmo incessante. «La Calabria è antirazzista» e ancora «La Calabria è antifascista». Nell’adunata di piazza Santa Teresa le sardine calabresi annusano e disprezzano l’esca messa all’amo dal “capitano”. «Contro la disinformazione serve la protesta di massa» e così si scende in piazza. Alla politica sdoganata del «Prima i calabresi» di matrice leghista la piazza cosentina ha risposto con l’amore per il prossimo e i disagi di chi vive in una terra dilaniata dalla corruzione e dalla disoccupazione, dove le prospettive sono ridotte al lumicino. «Dimostriamo che la fratellanza e l’amore tra le persone non sono dei miraggi, ma qualcosa di concreto a cui aggrapparsi – dicono i manifestanti -. Dissentiremo ora e sempre verso chi usa il disagio per ottenere il consenso». Tra gli animatori della protesta scesi in piazza, moltissimi gli attivisti della società civile così come gli iscritti tra i dem. Per il momento la politica rimane fuori dal movimento di protesta ma sono gli stessi manifestanti che lanciano l’appello ad una sinistra unita. «Noi non siamo quelli della politica morta e incapace di organizzarsi – spiegano dai microfoni della protesta -. Siamo delle sardine dalla memoria salda che ricorda qual è stata la storia di questo paese e che quindi senza dubbio si schiera con la senatrice Liliana Segre e con chi si imbarca in balia di guerre alla ricerca di un posto e di un futuro migliore». 

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