Dom. Mag 19th, 2024

Macabre minacce a Fabrizio Mangone Marino, esponente della maggioranza comunale. Danneggiate entrambe le tombe dei genitori. Il sindaco Gallelli: «Fornite indicazioni agli inquirenti». Viscomi: «Gesto orribile, si prenda posizione, ma non a parole»

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Pesante atto intimidatorio, nella notte, a Zagarise, centro della Presila catanzarese, ai danni di un consigliere comunale, Fabrizio Mangone Marino, esponente della maggioranza di centrosinistra che guida il paese. Ignoti hanno danneggiato le tombe dei genitori del consigliere, quindi hanno dato fuoco alla bara della madre. Secondo quanto accertato dai carabinieri della locale stazione e della compagnia di Sellia Marina, sono state divelte le lapidi delle due tombe, posizionate una sopra l’altra, quindi sono stati bucati i muri che coprono le bare.

Nel loculo in cui è sepolta la madre del consigliere comunale è stata gettata una bottiglia di liquido infiammabile e il fuoco ha parzialmente distrutto la bara. Domenico Gallelli, sindaco di Zagarise e dirigente della Regione Calabria, alla guida di una lista civica, contattato dall’Agi, ha condannato l’accaduto: «Gli inquirenti indagano a 360 gradi, anche rispetto all’impegno politico amministrativo di Mangone Marino. Qualora ci fossero questi collegamenti, sarebbe un fatto che assume connotati ancora più macabri. Abbiamo fiducia nel lavoro degli inquirenti, ai quali – ha aggiunto – abbiamo anche fornito alcuni elementi di riflessione». Vicinanza e solidarietà al consigliere comunale e a tutta la famiglia è stata espressa anche dal gruppo di maggioranza che guida il Comune di Zagarise «per il grave atto di vilipendio perpetrato da ignoti questa notte nelle tombe dei genitori. Un grave gesto che deve interrogarci tutti su come sta diventando il nostro paese, risvegliando le forze sane e democratiche che in questo paese rappresentano ancora la stragrande maggioranza dei cittadini».

VISCOMI: «GESTO ORRIBILE, SI PRENDA POSIZIONE CON I FATTI» Anche il deputato del Pd Antonio Viscomi ha condannato con forza l’atto intimidatorio. «È un gesto orribile e barbaro – ha detto –. Se poi, come sembra, ha origine nell’attività amministrativa di Fabrizio Mangone Marino, al quale va tutta la mia più affettuosa solidarietà, lascia veramente senza parole, senza fiato. E però impone a tutti di prendere posizione chiara e netta, non con le parole ma con i fatti. Perché di fronte a questi gesti, chi amministra e fa rispettare le regole nell’interesse di tutti non deve sentirsi solo, ma da tutti deve essere tutelato, abbracciato e difeso. Da tutti e da ciascuno di noi, dico, e non solo dalle autorità dello Stato. Di fronte all’orrore non abbiamo altra strada che continuare a lavorare per affermare il rispetto della legge e la garanzia dei diritti, sempre e comunque».

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