Dom. Mag 19th, 2024
Appalti e commesse sotto controllate dalla 'ndrangheta. Tre imprenditori e un pubblico ufficiale sono finiti ai domiciliari nell'ambito dell'operazione "Revolvo" condotta dalla Guardia di finanza in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Nell'inchiesta sono indagate altre 10 persone tra cui funzionari del Comune di Reggio Calabria. Contestualmente, è in corso l'esecuzione del sequestro preventivo di 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. ANSA/GUARDIA DI FINANZA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Ci sono anche i 2 milioni in contanti trovati in alcune valigie

  • Beni per un valore di 3,5 milioni di euro sono stati confiscati
    dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria a Giuseppe De Lorenzo broker reggino attivo nel settore del commercio di carburanti.
    Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale su richiesta della Dda reggina. La figura di De Lorenzo era emersa nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, condotta dal Gico e dallo Scico della Guardia di finanza, contro l’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale e conclusasi nell’aprile del 2021 con l’esecuzione di provvedimenti cautelari personali, nei confronti di 23 persone, tra cui lo stesso imprenditore, e reali per oltre 620 milioni di euro. L’operazione aveva svelato un sistema di frode fiscale realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’Iva e le accise ma anche sull’impiego di false dichiarazioni. In particolare, l’associazione di cui avrebbe fatto parte De Lorenzo con il ruolo di capo promotore avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, interponendo tra queste due estremità della catena una serie di operatori economici – imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali – con lo scopo di evadere le imposte in modo fraudolento e sistematico. Nel luglio 2022 era stato disposto il sequestro del patrimonio riconducibile all’imprenditore cui ha fatto seguito la confisca dell’intero compendio aziendale di 2 società di capitali operanti nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi,
    quote di partecipazione al capitale di una società attiva nel settore della consulenza tecnica, un fabbricato, 2 terreni, 1 motoveicolo nonché denaro contante per oltre due milioni di euro trovato dai finanzieri, suddiviso in mazzette corperte con del cellophane e contenuto in due valigie nascoste in un garage nella disponibilità dell’imprenditore
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