Una norma inserita nel decreto Milleproroghe – approvato dal Consiglio dei ministri e atteso in Parlamento per la conversione già nei prossimi giorni – mette ulteriormente a rischio le elezioni regionali il prossimo 14 febbraio. Nel testo viene prorogato fino al 31 marzo lo stato d’emergenza sul territorio nazionale. Dando per scontato l’ok di Camera e Senato al Milleproroghe, Palazzo Chigi potrebbe intervenire con un nuovo decreto legge finalizzato a spostare più avanti – così come successo nei mesi scorsi in altre regioni come Campania e Puglia – la data delle elezioni. Seconda opzione: dando per valida la data individuata da Spirlì, il governo avrebbe la facoltà di inserire in un nuovo decreto l’obbligo di tenere i seggi aperti in due giorni. Una misura finalizzata da un lato a garantire il distanziamento sociale, dall’altro a favorire la più ampia partecipazione popolare. D’altronde, i precedenti non mancano: il Parlamento nei mesi scorsi ha convertito in legge un decreto (26/2020) che imponeva per tutto il 2020 l’obbligo di spalmare su due giorni l’apertura dei seggi elettorali.
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