Dom. Mag 19th, 2024

La Polizia di Stato di Vibo Valentia, a conclusione di complesse indagini condotte in collaborazione con la Questura di Catanzaro e con il Servizio centrale operativo e con il coordinamento dalla Procura antimafia di Catanzaro, ha eseguito alle prime ore di stamani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di oltre 31 persone nel corso di un blitz denominato “Rimpiazzo”. Le persone coinvolte nell’operazione sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa; estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso; detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Nell’operazione sono stati impiegati oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano e Udine. La cosca colpita nell’operazione è quella cosiddetta dei “piscopisani”, così chiamata perché ha la sua base operativa nella frazione “Piscopio” di Vibo Valentia. La cosca di ‘ndrangheta dei “piscopisani” voleva rimpiazzare quella dei Mancuso, storicamente dominante sul territorio, nel controllo delle attività illecite in una vasta area comprendente Vibo Valentia ed alcune frazioni. Il tentativo dei “piscopisani” di spodestrare i Mancuso fu la causa di uno scontro tra i due gruppi che provocò anche alcuni omicidi. La cosca dei “Piscopisani”, nell’ambito del suo tentativo di subentrare a quella dei Mancuso nel controllo delle attività illecite non soltanto nel vibonese ma in tutto il territorio nazionale, aveva impiantato una base operativa delle sue attività criminali a Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano nelle settimane scorse erano state sequestrate armi che sarebbero state nella disponibilità dei “piscopisani” e che confermano le mire espansionistiche del gruppo criminale. Dalle indagini é emerso inoltre che il gruppo dei piscopisani avrebbe “piazzato” cocaina a Palermo. Quantitativi consistenti di droga sono stati sequestrati nel corso delle indagini proprio nel capoluogo siciliano.
Tra i primi a complimentarsi con le forze dell’ordine è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha scritto: “Operazione anti-‘ndrangheta: più di trenta arresti disposti dalla Procura Antimafia di Catanzaro. Duecento poliziotti impegnati a Vibo Valentia, a cui si aggiungono gli altri colleghi in azione a Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro e Udine. Gli arrestati dovranno rispondere di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, rapina, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, spaccio, lesioni. Grazie alle nostre forze dell’ordine e agli inquirenti! Operazioni di questo tipo mandano un segnale preciso ai clan: c’è tolleranza zero, lo Stato è più forte di voi”.

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Gli arrestati: Michele Fiorillo, 33 anni, di Piscopio; Benito La Bella, 31, di Piscopio; Nicola Barba, 67, di Vibo Valentia; Giuseppe Salvatore Galati, 55, di Piscopio; Salvatore Vita, 44, di Vibo Marina; Rosario Battaglia, 35, di Piscopio; Nazzareno Colace, 55, di Portosalvo; Angelo David, 36, di Piscopio; Ippolito Fortuna, 59 anni, di Vibo Marina; Francesco Tassone, 42, di Vibo; Giovanni Battaglia, 36, di Piscopio; Francesco D’Ascoli, 48; Stefano Farfaglia, 36, di Piscopio; Francesco Felice, 26, di Piscopio; Nazzareno Fiorillo, 54, di Piscopio; Rosario Fiorillo, 30, di Piscopio; Francesco Fortuna, 25, di Vibo Marina; Maria Concetta Fortuna, 61, di Piscopio; Sacha Fortuna, 40, di Vibo, residente nel Bolognese; Nazzareno Fortuna, 30, di Piscopio; Giovanni Giardina, 41 anni; Francesco La Bella, 46, di Piscopio; Mario Lo Iacono, 38; Cosmo Michele Mancuso, 70, di Limbadi; Pantaleone Mancuso, 58, di Limbadi; Nazzareno Pannace, 30; Francesco Popillo, 34; Francesco Romano, 33; Gaetano Rubino, 39; Pierluigi Sorrentino, 29; Michele Staropoli, 53.

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