Lun. Giu 17th, 2024

La lenta macchina burocratica, le mire della criminalità e la svolta nel 2023. Lo scontro politico sulla grande opera incompiuta.

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«Questo mese partiranno i lavori per la struttura dell’ospedale di Vibo». L’annuncio è arrivato pochi giorni fa dal presidente Roberto Occhiuto durante la presentazione del candidato del centrodestra alle comunali di Vibo, Roberto Cosentino. «Gli altri o sono in malafede o sono ignoranti» ha aggiunto il vicepresidente di Forza Italia, in riferimento al sit-in del centrosinistra di fronte allo Jazzolino. Il centrosinistra lamenta la «lentezza» del cantiere, i cui lavori sono iniziati esattamente un anno fa, il 17 maggio 2023. Ad oggi, gli operai avrebbero quasi completato i “preparativi” per poi proseguire con la costruzione dell’edificio. La Regione punta a completare i lavori entro il 2026, oltre 20 anni dopo la stesura del progetto e la posa della prima pietra. Il nuovo ospedale vibonese continua a essere al centro di polemiche politiche tra chi evidenzia i ritardi e chi sottolinea la “svolta” recente.

Il progetto “ingolfato” per anni

Quasi 144 milioni di euro bloccati da inerzia politica, commissariamenti sanitari e rischi di infiltrazioni mafiose. I cittadini sperano ora di vedere la luce in fondo al tunnel. La storia del nuovo ospedale di Vibo Valentia è lunga e travagliata, segnata da casi di malasanità e condizioni lavorative precarie per i medici. Emblematica la morte di Federica Monteleone, 16enne deceduta in sala operatoria nel 2010. La madre, Mary Sorrentino, sostiene che in una struttura adeguata forse sarebbe ancora viva. Dal 2004 diverse ditte hanno cercato di portare avanti i lavori, ostacolate dalla criminalità organizzata. Le forze dell’ordine vigilano costantemente per prevenire nuovi blocchi del cantiere.

I primi sequestri e i tentativi di estorsione

Il primo sequestro risale al 2005, un anno dopo la posa della prima pietra. L’operazione “Ricatto” della Guardia di Finanza ha rivelato i primi interessi della criminalità, con accuse di corruzione e tangenti. L’inchiesta si è conclusa con assoluzioni e prescrizioni, ma i lavori dell’ospedale hanno faticato a riprendere. Recenti inchieste come Rinascita Scott e Maestrale Carthago hanno ulteriormente evidenziato l’interesse criminale. Nel 2022, cinque esponenti della mala vibonese sono stati arrestati per estorsioni a ditte coinvolte nel progetto. Le richieste di estorsione sono state respinte e bloccate dall’intervento della procura antimafia.

Gli interessi dei Mancuso

Anche Luigi Mancuso e Pasquale Gallone, ritenuti i vertici della ‘ndrangheta vibonese, avrebbero avuto interessi nei lavori. Un’intercettazione dell’inchiesta Maestrale Carthago rivela discussioni sui proventi destinati ai vertici criminali. I soldi derivanti dall’appalto dovevano essere spartiti automaticamente, come simbolo di rispetto. I magistrati di Rinascita Scott riportano le parole di un imprenditore vibonese a cui Luigi Mancuso prometteva un ruolo nei lavori. La lentezza della burocrazia ha “ingolfato” persino le mire mafiose.

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