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Inquirenti all'esterno del palazzo dove un uomo di 35 anni ha ucciso il padre sparandogli con un fucile da caccia, al culmine di una lite che sarebbe scoppiata per futili motivi, a Rossano (Cosenza), 25 dicembre 2017. ANSA

Il 36enne, accusato di aver ucciso il padre durante il pranzo di Natale, è determinato a non rispondere alla domande del pm. Disposti intanto dalla Procura di Castrovillari i sequestri delle abitazioni del cancelliere ucciso e del figlio

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Il trentaseienne ingegnere Cesare Vitale, accusato di aver ucciso il padre durante il pranzo di Natale a Rossano, nel Cosentino, ha affidato l’incarico legale all’avvocato Francesco Nicoletti, penalista del foro di Castrovillari.
Il giovane, che non ha opposto alcuna resistenza al momento dell’arresto, è accusato di aver esploso due colpi di fucile contro il padre, Antonio Vitale, conosciuto e stimato Cancelliere del Tribunale di Castrovillari, all’interno della loro abitazione familiare. L’indagato, sotto shock e in stato confusionale, si è determinato a non rispondere alle domande alle quali il pubblico ministero intendeva sottoporlo. Durante tutto il pomeriggio e fino a notte tarda lo stesso pm ha ascoltato a più riprese i familiari nonché alcuni vicini di casa al fine di ricostruire la tragedia familiare verificatasi nel giorno di Natale.
Il pm ha disposto altresì il sequestro delle abitazioni della vittima e dell’indagato che si trovano nello stesso stabile. Al momento, a Cesare Vitale è stato notificato un fermo di indiziato di delitto e si attende nelle prossime ore la fissazione dell’udienza per la convalida; l’indagato dovrà comparire dinanzi al gip del Tribunale di Castrovillari e in quella sede, alla presenza del proprio difensore di fiducia, sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia.

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