Il racket in Calabria non è esattamente calcolabile. Il motivo? in pochi denunciano. Parlano chiaro i dati elaborati dall’Istat. Tra il 2010 ed il 2015 le denunce per estorsione sono aumentate quasi in maniera impercettibile. Solo il 17% circa a fronte di un 64,2% nazionale. Troppo poco se paragonate alle altre regioni del sud. In testa il Molise, la Puglia e la Basilicata. Aumentano, invece, in maniera netta le denunce al Nord. I più coraggiosi, infatti, sono proprio all’altra estremità del Paese. “Siamo i più omertosi forse perchè dovremmo imparare a fare di più e ad essere più credibili come istituzioni” è stato il commento del Procuratore antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri intervenuto sui dati resi noti dall’Istituto italiano. “Qui in Calabria, ha continuato, il rischio è alto e la differenza la fa proprio la ndrangheta che ormai ha la fama di essere l’organizzazione mafiosa più potente”. Tuttavia, Gratteri non manca di essere ottimista: “I calabresi possono cominciare a fidarsi di noi perchè stiamo facendo tante operazioni”.
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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it