Dom. Mag 19th, 2024

Tutti, o quasi, ricordano la fondamentale regola della proprietà commutativa. Che come arcinoto recita: “cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia”. Mica vero, però, in politica. Dove la maggior parte dei protagonisti se ne frega dell’aritmetica, preferendo semmai la geografia o, meglio, la geopolitica. Ecco allora che, tramontata l’ipotesi di moltiplicare qualche poltrona in Regione anche attraverso l’escamotage (perché di questo in sostanza si trattava) del consigliere supplente, è iniziata una lotta sotterranea per accaparrarsi i due posti di assessore tornati a disposizione dopo le elezioni nazionali. Quali? Quelli ovviamente lasciati vacanti da Tilde Minasi (Lega) e Fausto Orsomarso (Fratelli d’Italia), eletti in Senato lo scorso 25 settembre. Facile tuttavia surrogarli. In apparenza, ma solo in apparenza, sì. Considerato come nei due partiti si è aperta una vera e propria caccia alla nomina. Che oltretutto avrebbe potuto dar luogo a una sorta di effetto domino, a cascata, con auspicati ‘avanzamenti di grado’ o opportunità di ottenere una gratifica da parte di qualche aspirante collaboratore et similia. Niente da fare, tuttavia.

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Aspettative deluse

Dal momento che le promozioni sul campo attese in Fdi da Giuseppe Neri (convinto di passare da capogruppo dei meloniani a Palazzo Campanella ad assessore) e Antonio Montuoro (invece fiducioso di diventare capogruppo al posto di Neri) sono andate deluse. Motivo? Il colonnello del partito del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli, ha infatti scelto il suo omonimo e sindaco di Locri Calabrese. Che parrebbe sia legato a un forte rapporto di amicizia con Donzelli stesso e comunque sarebbe così risarcito della recente candidatura in Parlamento non conclusasi nel modo auspicato ovvero con l’ottenimento di un seggio. Ovvio quindi che ci siano rimasti male a Cosenza, non essendoci un conterraneo di Orsomarso a subentrargli ma anche a Reggio città dello scontento Neri e Catanzaro dove Montuoro è stato frenato nella sua finora inarrestabile ascesa. E musi lunghi anche nella Lega, in cui il leader Matteo Salvini dovendo per forza (in ossequio alle quote rosa) optare per una donna starebbe sfogliando la margherita tra Maria Carmela Iannini e Caterina Capponi.

Nella Lega sarà Reggio a perdere una postazione

Niente assessorato, dunque, per il fido commissario regionale, Francesco Saccomanno. Che sull’altare della parità di genere si è già per così dire immolato, quando ha dovuto cedere il posto migliore nella lista per Montecitorio a Simona Loizzo. La quale secondo i soliti ben informati, una volta eletta, avrebbe comunque dovuto cedere il posto proprio al collega per andare a fare l’assessore di Roberto Occhiuto. Ma picche. Poiché la diretta interessata, arrivata a Roma, ci avrebbe poi ripensato, decidendo di fermarsi alla Camera. Ecco allora che nel Carroccio, al contrario di Fdi, sarà Reggio a perdere una postazione di primo piano a vantaggio di Cosenza con Saccomanno comunque in qualche modo gratificato. Sembrerebbe attraverso l’inserimento da parte del pure ministro delle Infrastrutture (oltreché vicepremier) Salvini in un’azienda di Stato importante. Come premesso, però, non tutto tornerà a posto. E saranno molti di più gli amareggiati rispetto ai felici, perché si ribadisce come in politica cambiando l’ordine degli addendi il prodotto cambia. Eccome!

(calabria 7)

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