Dom. Mag 19th, 2024

Il leader della Lega alla convention finale, senza il solito bagno di folla, a Catanzaro: «Saremo il primo partito, porremo grande attenzione ad agricoltura, turismo, sanità e disabilità». Sugli “impresentabili” glissa: «L’ultima parola spetta ai calabresi». L’attacco a Pd e Callipo: «Da loro solo insulti». E sull’incontro con Abramo dice: «Mio dovere incontrare un sindaco»

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Stavolta nessun bagno di folla per Matteo Salvini, l’arrivo a Catanzaro del leader della Lega per la chiusura della campagna elettorale con tutti i candidati alle Regionali richiama molta gente ma non il pienone che ci si attendeva, al punto che il Teatro comunale che ospita l’ultimo sprint dei salviniani presenta qualche vuoto di troppo, complice anche l’orario effettivamente un po’ scomodo. Ma l’impressione complessiva che trasmette la Lega è una certa stanchezza, che viene in parte rimossa quando il Capitano fa il suo ingresso in sala ma che ritorna quando, al termine dell’intervento del leader, si consulta il cronometro, che fissa un comizio di poco più di dieci minuti.

Salvini in genere è sempre veloce, ma stavolta forse è sembrato un po’ troppo veloce. Comunque Salvini carica i suoi: «Sono convinto che la Lega sarà il primo partito in Calabria, non vedo l’ora», esordisce. E poi: «Lo dico ai calabresi, perché il destino dei calabresi non è in mano a Salvini ma a voi, siete voi a fare la storia della Calabria. Saranno cinque anni di duro lavoro, di ascolto: prometto, perché questo la Lega fa, di non chiudere le orecchie, gli occhi e le porte degli uffici il giorno dopo il voto. Lasciamolo fare agli altri partiti di scomparire il giorno dopo le elezioni. Noi per cinque anni – prosegue il segretario del Carroccio dal palco di Catanzaro – dobbiamo essere in piazza, sull’Aspromonte, sulla Sila, sulla costa, in pianura, in montagna. Essere qui non è uno scherzo: chi sarà eletto, chi farà il consigliere, chi farà l’assessore, chi farà il dirigente dovrà meritarsi ora per ora, giorno per giorno, la fiducia di un popolo che anche stamattina ha riempito in maniera incredibile la piazza di Serra San Bruno, e in tanti mi dicevano “siete l’ultima speranza”. Abbiamo quindi un’enorme responsabilità, e voglio condividerla con voi perché non voglio un futuro di fuga. Perché a sinistra quei geni lo risolvono così: “Cosa vuoi che sia, che problema c’è, scappano da Catanzaro, da Reggio a Cosenza? Portiamo immigrati che si mettono al posto dei calabresi a fare i lavoratori sottopagati nei campi, nelle fabbriche…”. Teniamoli qua i ragazzi e le ragazze calabresi, qui ho trovato gente bella, gente sana, gente che fa proposte».

Salvini ha poi attaccato i democrat e Callipo: «Anche stamattina c’era a Serra San Bruno una marea di gente. E sullo sfondo invece quelli di sinistra, che avevano come alternativa un’ora e mezza a urlare “vaffanculo”. Ma anche una costanza notevole, eh. Poi, dev’essere anche frustrante: c’era uno che diceva “Serra San Bruno non si lega”, là erano in 30, in piazza erano 500. Probabilmente quelli fuori posto e fuori luogo erano quelli che come unica risposta hanno l’insulto, la minaccia, il dito medio. D’altronde – sostiene il segretario della Lega – ho visto che anche i signori del Pd e il signor Callipo più che offrire una loro idea di Calabria hanno passato questi mesi a insultare me, a Lega e i calabresi, e domenica avranno la risposta più bella. Perché la mia sensazione è che la Lega domenica non vince le elezioni, stravince le elezioni».
Un passaggio sul tema della lotta alla ‘ndrangheta: «Con questo gemellaggio nel nome del lavoro, dell’onestà e della lotta alla ‘ndrangheta senza confini che unisce le due Reggio, Reggio Calabria e Reggio Emilia, domenica gli diamo una mazzata, perché – afferma Salvini – la ‘ndrangheta la inseguiamo con le buone e con le cattive, paese per paese, città per città, negozio per negozio. Onore alle forze dell’ordine che combattono mafia, camorra e ‘ndrangheta, onore a gente come Nicola Gratteri che parla poco e lavora tanto per combattere il malaffare».

Prima del comizio finale, Salvini si sofferma con i giornalisti, al solito “glissando” sulle domande più scomode. A chi gli chiede un commento sul quanto sta succedendo a Catanzaro, con il sindaco Abramo che sta vivendo ore difficili dopo il suo “abbraccio” con il leader della Lega nei giorni scorsi, Salvini parte in dribbling buttandola sull’ironia. «Per fortuna che non è successo niente in Procura dopo l’incontro con Gratteri… È mio dovere incontrare un sindaco, è mio dovere incontrare un procuratore come Nicola Gratteri, poi da lunedì si lavora». Così come dribbla la domanda se teme il responso, atteso nella giornata di domani, della Commissione parlamentare antimafia sui cosiddetti “impresentabili” nelle liste: «Sono assolutamente tranquillo, fortunatamente l’ultima parola spetta agli elettori, Quindi – sostiene Salvini – saranno i calabresi e gli emiliani romagnoli domenica a decidere a chi affidare il loro futuro, con l’orgoglio per me di essere per la prima volta nella storia presente alle Regionali in Calabria, e conto che avremo un grande risultato. Però, io sono già proiettato con la testa va lunedì in avanti: dovremo mandare in Giunta donne e uomini in gamba, onesti, competenti, liberi, nuovi. Quindi, da lunedì le polemiche hanno spazio zero e si comincerà a lavorare, e qua di lavoro ce n’è da fare, sulla sanità, sul piano rifiuti, sulla valorizzazione delle spiagge, sulla difesa dell’agricoltura, dell’olio di oliva. Abbiamo già le idee chiare di che cosa la Lega si dovrà occupare e su alcuni temi, penso all’agricoltura, alla pesca, al turismo, alla sanità, alla disabilità, porremo enorme attenzione».

SERVIZIO DI ROSY URSO
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