Le professioni, la cultura, l’arte, i sentimenti: raccontare il bello di un territorio attraverso i suoi protagonisti. Coinvolgente ed emozionante la quarta edizione del “Premio Sant’Ilario”, riconoscimento ai cittadini che danno lustro al paese, promosso dall’amministrazione comunale e svoltosi mercoledì scorso nel piazzale del “Sacro cuore” alla Marina di Sant’Ilario dello Ionio (RC). Premiato il dottore Domenico Mandarano (qui la foto di Mario Varano), la professione di medico intesa come missione, una vita spesa per gli altri, sempre pronto a offrire la propria competenza e la propria umanità a chiunque ne abbia bisogno. A Vincenzo Longo il premio per la sua arte legata alla lavorazione del legno, tra le sue opere più note e ricercate i crocefissi. Premio a Giuseppe Attisano per le sue opere di pittura, scultura e ceramica, ispirate in particolare alle nostre radici magno greche: dai vasi ai suggestivi bassorilievi. Sia Longo che Attisano hanno esposto in numerosi meeting sull’arte e l’artigianato e hanno ricevuto riconoscimenti per le loro opere. Premiati per l’uscita del loro primo cd: Red Stop, band di musica pop che vede tra i fondatori il santilariese Peppe Pellegrino, e Mad Vintage, gruppo rock in ascesa, che vede tra i fondatori il santilariese Vincenzo Middonti; l’album dei Red si intitola “MAG”, mentre quello dei Mad, di recente finalisti per la seconda volta a Sanremo rock, è “All’origine”. Premiato anche il ballerino professionista Marco Russo, allievo della scuola di danza di Renata Galea, poi perfezionatosi nelle più importanti scuole di ballo di Roma e New York, oggi ballerino del Teatro La Fenice di Venezia. Nella sezione “Amici di Sant’Ilario”, dedicata a quanti pur non essendo del posto hanno contribuito a dare lustro alla cittadina ionica, premiato Domenico Logozzo, giornalista Rai di grande esperienza e spessore culturale, divulgatore di cultura, sempre attento a raccontare con penna raffinata e sensibile le storie meno note, quelle più autentiche e belle. Logozzo ha ricevuto anche il Premio Epizephiry per il giornalismo, assegnato da Renato Mollica, presidente di Azulejos International, associazione culturale che produce Epizephiry International Film Festival, di cui quest’anno si festeggia il decennale. In omaggio ai dieci anni di vita dell’importante manifestazione, è stato proiettato un breve estratto di “Habibi”, cortometraggio vincitore del festival nel 2011. Premio al Caffè Letterario Mario La Cava, nella persona del suo presidente Domenico Calabria, per la collaborazione e la partecipazione agli eventi culturali, e proiezione di preziose immagini e parole del grande scrittore di Bovalino. Premio ad Anton Francesco Milicia, apprezzata penna noir, che ha ambientato a Sant’Ilario il suo nuovo romanzo “Hic sunt leones” (Mezzelane), dipingendone in maniera brillante luoghi e persone. Premio a Paolo Sofia che ha scelto angoli di Sant’Ilario (in particolare la pineta e il borgo di Condojanni) come location di due suoi video, “Sei tutto quello che voglio” e “L’alieno”, due poetici e intensi brani del nuovo progetto musicale “Il Navigante del 3000”. Premiata anche la Eurocoop “Jungi Mundu” di Camini, che gestisce il progetto Sprar a Sant’Ilario, simbolo di accoglienza e integrazione, presieduta da Rosario Zurzolo; a ritirare la targa il suo vice, Nicola Papandrea. Pergamena al vigile urbano Antonio Managò, da poco in pensione, per la lunga carriera caratterizzata da dedizione al lavoro e costante disponibilità. Hanno consegnato i premi il vicesindaco Giuseppe Monteleone, l’assessore Enzo D’Agostino, i consiglieri Antonio Carneri, Claudia Cinelli, Sara Tedesco e la presidente della Pro loco Giovanna Lombardo. Un banco d’assaggio di ottimi vini (Sant’Ilarione di Anthony Reale, Bianco e rosso Terre di Gerace dell’azienda agricola Barone Macrì, Janestra bianco e Panduri rosso di Cantine Viglianti) è stato curato con la consueta eleganza dalla sommelier Emanuela Alvaro. Sono state esposte le originali opere in sabbia di Nazzareno Fanella, di recente premiato a Gallicianò. Gestione tecnica della serata a cura di Gerardo Lione.
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