Dom. Mag 19th, 2024

Il procuratore federale e la compagna Francesca Ibarra sono stati bersaglio di insulti e minacce sul web dai tifosi bianconeri. La Figc ha espresso la sua solidarietà

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La penalizzazione inflitta alla Juventus per il caso plusvalenze ha scatenato, come prevedibile, centinaia di migliaia commenti sui social di tifosi bianconeri delusi. Purtroppo però dall’essere delusi per la sanzione all’essere autori di minacce, il passo è stato breve.

Minacce ed insulti via social dopo la pubblicazione della sentenza stanno prendendo di mira il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Chiné, il presidente Gabriele Gravina e la sua compagna, Francesca Ibarra, alla quale è stata anche attribuita una falsa storia Instagram dove campeggiava il -15 con il logo della società bianconera.

Le offese sui social

Come noto il procuratore federale Chiné, nell’ambito dell’istanza aveva chiesto 9 punti di penalizzazione in classifica e l’inibizione dei vertici dirigenziali. Sui social però l’attacco è tutto per il procuratore, offeso, insultato e anche minacciato di morte. “Chiné come Moro”, “Chiné lo sa che ha la mamma put…”, “Camorrista”, “Chiné si è svegliato orizzontale questa mattina?”, sono solo alcuni dei tantissimi commenti sgradevoli che stanno affollando i social e che prendono di mira il procuratore della Figc. Per tutti questi casi – apprende l’Ansa – è in corso la segnalazione alle autorità competenti. Dalla Figc filtra “sdegno per gli insulti e le minacce”, nonché “solidarietà ai destinatari di queste aggressioni social”.

Chiné e i 5 punti della requisitoria

“La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle Coppe Europee”. Così secondo l’Ansa, il procuratore della Figc, Giuseppe Chinè, ha motivato la sua richiesta di 9 punti di penalizzazione per la Juventus. La sanzione poi è aumentata a 15, ben oltre le richieste dei pm. Il procuratore ha basato la sua requisitoria su 5 punti fondamentali, che hanno permesso di ribaltare l’esito del primo processo. Eccoli spiegati in sintesi:

  • Il libro nero di Fabio Paratici dove alla domanda”come siamo arrivati qui?”, si legge questa risposta di Cherubini: “Acquisti senza senso e investimenti fuori portata” e anche “utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali”. Per Chiné si tratta di un “atto di natura confessoria di Cherubini”.
  • Intercettazione tra John Elkann e Andrea Agnelli del 6 settembre 2021, in cui l’ex presidente dice:”Abbiamo fatto un ricorso eccessivo allo strumento delle plusvalenze. Se ti crolla il mercato ti crolla il mercato, questo è un dato di fatto”.
  • Intercettazione del 3 settembre 2021 tra Maurizio Arrivabene e Agnelli. Il primo dice:”L’aumento di capitale non è servito ad andare sul mercato, ma a coprire una situazione estremamente negativa dal punto di vista finanziario”. E il secondo: “Sì, ma non è solo il Covid (…) abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda… perché è tutta la merda che sta sotto, che non si può dire”. Per Chiné “la merda” sono le plusvalenze fittizie.
  • Il quarto fatto nuovo è quanto emerge da un documento sequestrato negli uffici dell’avvocato Gabasio che il procuratore legge come “una pianificazione a tavolino delle plusvalenze che la Juventus doveva fare entro il 30 giugno 2020”, ovvero uno dei bilanci sotto indagine.
  • Il quinto elemento è la delibera della Consob, in cui si legge che dalla propria attività ispettiva è emerso che tutte le operazioni sono state concluse in modo contemporaneo, coordinato con la controparte e senza corrispettivo di denaro.

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