Dom. Mag 19th, 2024

«Nel caso in esame i giudici di merito hanno dato conto con argomentazioni congrue delle ragioni poste a fondamento della valutazione del contenuto dei colloqui intercettati ed in grado di risolvere le incertezze e le equivocità segnalate dalla difesa del ricorrente». È quanto scrivono i giudici della Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza del processo scaturito dall’operazione denominata “Apegreen Drug”, che si è definito con il rito abbreviato.
L’accusa si fonda, tra l’altro, sull’analisi degli inquirenti di una serie di conversazioni ambientali intercettate all’interno della lavanderia “Apegreen” di Siderno.

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La Cassazione ha quindi confermato le condanne disposte dalla Corte di Appello di Reggio nei confronti di Giuseppe Commisso, detto “il mastro”, a 7 anni e 4 mesi, difeso dall’avv. Mario Santambrogio, che ha ottenuto uno sconto di pena tra il primo e il secondo grado. Altro imputato condannato è Luigi Fazari (7 anni), difeso dagli avvocati Giuseppe Milicia e Andrea Alvaro; quindi Domenico Arena, condannato a 6 anni 3 mesi, per il quale sono intervenuti gli avvocati Lorenzo Gatto e Michele Novella.

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