Siderno (Rc):non era un “ecomostro”, sette assolti
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Si è concluso con l’assoluzione dei sette imputati il processo in abbreviato sulla presunta violazione delle norme paesaggistiche nella costruzione di una residenza turistico ricettiva posta sul lungomare di Siderno. La sentenza ( come riporta il collega Rocco Muscari, su Gazzetta del Sud, oggi in edicola) è stata disposta dal giudice Domenico Di Croce che ha ritenuto di assolvere gli imputati dai reati a loro ascritti con la formula “perché i fatti non sussistono”. La Procura contestava agli imputati a vario titolo e con modalità diverse una serie di violazioni del codice dei beni ambientali e del paesaggio del testo unico dell’edilizia in relazione alla costruzione di un fabbricato destinato a divenire una struttura turistica posta sul lungomare delle palme, direzione Gioiosa Marina, un una zona che sarebbe stata sottoposta a vincolo paesaggistico senza il prescritto nulla osta della soprintendenza competente . Ed ancora ipotizzava una serie di abusi d’ufficio e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità ed altro. In sede di discussione il collegio difensivo ha chiesto l’assoluzione dei rispettivi assistiti rilevando che, come previsto dalle norme tecniche di attuazione del P.R.G. di Siderno l’edificazione è vietata nella fascia di spiaggia e di retro spiaggia avente la larghezza di 70 metri dalla battigia laddove la risulta che la costruzione in oggetto del processo penale risulta edificata ad una distanza di 101 metri. Secondo i difensori non era inoltre previsto alcun nulla osta e di conseguenza non si può definire la struttura un “ecomostro” perché a norma. Il Giudice ha così assolto Franco Caminiti, Raffaele Muzzì, Roberto Errigo, Giovanni Longo, Luigi Diano, Filippo Condino e Francesco Correale dai reati a loro ascritti.
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