Dom. Mag 19th, 2024

La Ribalta nazionale per la vicenda del ”carton-gesso sanitario“ sta suscitando da un paio di giorni il coinvolgimento e lo sconvolgimento dell’intera opinione pubblica. Questa occasione pertanto diventa preziosa per ribadire responsabilità ed eventuali soluzioni per la sanità reggina. 

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Infatti in tutto il “Can-can mediatico” (molto utile se ben canalizzato, distruttivo quando strumentalizzato) in cui ci troviamo da un paio di giorni, nessuno ha detto che la progressiva spoliazione degli ospedali satellite dell’ASP-RC ha avuto come diretta conseguenza il sovraccarico insostenibile di accessi e prestazioni presso gli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria (ahimè non solo in un reparto!). 

Non uno, in questa vicenda, che abbia parlato delle responsabilità organizzative e gestionali dell’ASP dell’ex provincia: prima responsabilità fra tutte il mancato reclutamento di personale previsto nei decreti commissariali che ha portato al collasso pressoché di tutti i nosocomi, con la diretta conseguenza che a farne le spese sono sempre i cittadini. 

Parlando invece di trattamento ortopedico, nessuno ha evidenziato che la limitazione organica è strumentale per l’ospedale di Locri e ancor di più la chiusura del reparto di ortopedia di Melito Porto Salvo (presentata dall’azienda come temporanea ormai da settembre 2017, sic!) hanno letteralmente sommerso l’Hub reggino. 

La domanda che da un anno ormai urliamo alla luna è: “Come si può chiudere un reparto temporaneamente ma in modo indefinito” . 

Non una persona fra i maggiori esponenti della politica e della società civile a lottare per la riduzione dei servizi in tutti i reparti previsti dall’atto aziendale. I soli provvedimenti della magistratura inquirente che si registrano sono (…oltre al danno la beffa!) solo a carico di alcuni “giapponesi-ingenui” che hanno manifestato pacificamente per reclamare il diritto costituzionale alla tutela della salute. 

Da ultimo il clamore nazionale  su questa vicenda dovrebbe essere immediatamente riequilibrato sia da provvedimenti immediati in campo sanitario, attuati dal cosiddetto governo del cambiamento, sia dalla concessione di spazi di promozione sui media nazionali equivalenti al caso “cartongesso” anche per le innumerevoli attività positive che pure esistono poiché la Calabria è anche altro!

 

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