Mer. Mag 1st, 2024

SIDERNO – Dal convegno sulla Città Metropolitana che si è tenuto sabato scorso a Siderno è emerso in maniera unanime che la carenza dei servizi di trasporto, e la mancanza di infrastrutture sono gli elementi fondamentali che penalizzano lo sviluppo socio economico del territorio e che, dunque, gli sforzi degli organismi istituzionali dovrebbero andare in questa direzione se si vuole dare slancio ad un territorio da sempre isolato e lasciato in balia di se stesso. Con la istituzione della Città Metropolitana si attendono quindi ipotesi progettuali che tengano conto di questa necessità. Per ottenere un minimo di risultati è, però, necessaria anche maggiore coesione tra i sindaci della fascia jonica reggina – altro aspetto che è stato evidenziato nel corso del convegno – e il recente risultato dell’assemblea dei Comuni, che si è tenuta lunedi nella sala del consiglio comunale di Siderno, per la verità, non induce a guardare al futuro con grandi speranza . Dalla stessa è emersa una conflittualità ancora maggiormente accentuata rispetto al passato e la mancata elezione dei presidenti dell’ assemblea dei Comuni e del Comitato dei sindaci a fronte di un immobilismo che dura, ormai, da otto mesi è la riprova che c’è ancora parecchio da lavorare per rimettere l’organismo sulla carreggiata giusta. Peccato, perchè l’associazione dei sindaci poteva essere il toccasana per dare impulso al territorio e proprio il Sen. Giuseppe Beaniamino Fimognari proprio durante il convegno sulla città Metropolitana lo ha evidenziato ricordando la sua “nascita” che risale ad una iniziativa del 22 dicembre del 1973 quando – ha precisato Fimognari ,allora sindaco di Gerace – un gruppo di amministratori della Locride “mossi da una primordiale esigenza di lotta per la esistenza (sic) si riunivano a Gerace spinti da una profonda inquietudine che turbava le coscienze”. Circa un mese dopo , il 18 gennaio 1974, trentacinque sindaci della Locride, alcuni deputati regionali, consiglieri provinciali sindacalisti e studenti discussero per due giorni i problemi della Locride in quello che fu chiamato “Convegno dei sindaci e degli eletti della Fascia ionica meridionale”. Nasceva in questo modo il Comitato dei sindaci composto a quel tempo, si badi bene in maniera veramente unitario con un ufficio di presidenza formato dallo stesso Sen Fimognari, sindaco di Gerace, democristiano, dall’ On. Catanzariti, sindaco di Platì, comunista, da Giovannino Riccio, sindaco di Siderno, socialista. Erano i rappresentanti dei tre partiti piu’ rappresentativi di allora, peraltro politicamente fortemente contrapposti ma che avevano trovato un minimo denominatore comune unitario per affrontare e difendere i problemi del comprensorio ! ” Il comitato dei sindaci – ha precisato il Sen. Fimognari – esprimeva la volontà che, dagli episodici e insufficienti del passato si giungesse ad una,logica di programmazione che, con volontà politica, partecipazione popolare e rigore scientifico, pianificasse lo sviluppo globale del territorio”. E non a caso il Comitato dei sindaci di allora, un anno dopo la sua costituzione – era l’aprile del 1975 – presentava al Consiglio regionale una proposta di legge , di iniziativa comunale per la costituzione del Comprensorio della Locride. Una lungimiranza che la dice lunga se oggi, a distanza di 45 anni – ha evidenziato Fimognari – si ritorna a parlare di associazionismo e comprensorio per avere una qualche funzione della neonata Città Metropolitana visto, tra l’altro, che lo stesso statuto della città metropolitana per associazionismo intende “zone omogenee, Comuni ed Unione di Comuni”. Al di la, dunque, dei giusti ricordi del Sen. Fimognari, al di là dei rimpianti per quello che non si è fatto e al di là delle perplessità degli stessi amministratori , in particolare dei sindaci di Locri e Siderno Giovanni Calabrese e Pietro Fuda, emersi durante il convegno e di quelle già lamentate dai sindaci della fascia tirrenica in precedenti occasioni e dello scetticismo con cui è stata accolta la Città Metropolitana resta la indiscutibile necessità di continuare a pensar e persistere nell’associazionismo come attività prioritaria e di identità nella vita della Città Metropolitana – considerazione avallata dallo stesso presidente del Consiglio regionale Nicola Irto durante il convegno – e quindi sperare che gli stessi sindaci della Locride siano mossi dalla stessa esigenza di lotta per l’esistenza di quel lontano 22 dicembre 1973 quando si posero le basi per la nascita dell’associazione. Una utopia ? Forse. Ma è l’unica speranza che resta a questa martoriata terra.

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Aristide Bava

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