Ven. Apr 26th, 2024

Fermati a San Giorgio Morgeto dalla polizia di Polistena. Avevano chiesto duemila euro al papà di una minorenne per evitare la pubblicazione online di alcune foto osé della figlia

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Avevano minacciato di divulgare online alcune fotografie ritraenti la figlia minorenne in pose intime se non avesse consegnato la somma di duemila euro. Per M. F. 20 anni e P. G. 27 anni, residenti a San Giorgio Morgeto, in provincia di Reggio Calabria, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Polistena, con l’accusa di tentata estorsione e di detenzione di materiale pedo-pornografico.
L’esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare è avvenuta dopo serrate indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e coordinate dal procuratore Federico Cafiero de Raho e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni. Le indagini erano state avviate a maggio del 2015, quando un uomo si era presentato, in forte stato di agitazione, presso gli uffici del commissariato di P.S. di Polistena denunciando di essere stato contattato, tramite chat, da un ignoto utente di Facebook che lo aveva minacciato di divulgare online alcune fotografie ritraenti la figlia minorenne in pose intime se non avesse consegnato la somma di duemila euro.
Gli agenti del commissariato di Polistena, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, hanno immediatamente svolto un servizio di appostamento ed osservazione per individuare l’autore dell’estorsione nel momento esatto del ritiro della somma pattuita.
L’operazione di polizia non è andata a buon fine perché all’appuntamento non si era presentato nessuno. Successivamente, grazie ad ulteriori attività info-investigative e alla preziosa collaborazione del personale del compartimento della Polizia Postale di Reggio Calabria, è stato possibile ottenere ulteriori spunti per avviare un’indagine, durata diversi mesi, grazie alla quale il Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di M.F., già detenuto per altra causa, mentre P.G., dopo le formalità di rito, è stato collocato presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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