Ven. Apr 26th, 2024

Le due persone trovate semicarbonizzate sono il gestore di un bar di Borgia (Cz) ed un suo dipendente. Sono loro i due uomini morti nell’incendio nel pub “Tonnina’s” del quartiere Lido di Catanzaro. Giuseppe Paonessa, di 36 anni, di Borgia, gestiva un bar nel suo paese ed Eugenio Sergi lavorava nel locale con lui. Ancora non è stato chiarito cosa ci facessero i due all’interno del locale andato in fiamme nell’incendio di natura dolos
La Polizia, che indaga sul rogo, ha anche sentito il titolare dell’esercizio commerciale e alcuni residenti nella zona per raccogliere indizi e testimonianze utili alle indagini. Gli agenti della squadra mobile hanno anche proceduto alla verifica delle targhe di tutti i mezzi trovati nei pressi del pub, per individuare quello usato dai due per raggiungere il posto. Ora le indagini puntano ad accertare perchè i due, gestore e dipendente di un bar concorrente, abbiano appiccato il rogo, presumibilmente per finalità estorsive.
“Quanto avvenuto nella notte appena trascorsa a Catanzaro Lido si annuncia come l’ennesima cruda e vivida testimonianza di quanto la criminalità organizzata sia attiva a Catanzaro. Con buona pace di chi, davanti all’evidenza, ha addirittura negato la presenza della ‘ndrangheta sui Tre Colli, ci troviamo ancora una volta a commentare la recrudescenza di una criminalità feroce che presumibilmente firma i fatti della scorsa notte e che ha certamente firmato tanti altri eventi di cronaca nera degli ultimi mesi non può essere ignorata. Non a caso, recentemente, ho parlato di ‘clima da Chicago degli anni ’30’ in Calabria e in particolare modo nel Catanzarese”. A scriverlo in una nota è il consigliere regionale Arturo Bova, Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta. “L’alacre e preciso lavoro che la Procura della Repubblica guidata dal dott. Gratteri sta portando avanti – aggiunge – deve potersi avvalere di un sostegno fisico, tangibile, da parte dello Stato e soprattutto della collaborazione dei cittadini nel denunciare richieste estorsive. A prescindere dalle motivazioni che sottendono a certi episodi, ogni cittadino non può fare finta di niente. Ignorare azioni, crimini, e quindi non prendere le adeguate contromisure, segnerebbe irrimediabilmente il destino della città. Ovviamente, mi rivolgo anche alla politica locale”. “Per quanto attiene al ruolo delle istituzioni – dice ancora Bova – ritengo necessario interrogarsi su come queste, e quindi la politica, possano intervenire rapidamente e in maniera efficace per contrastare il disagio sociale, le difficoltà economiche, cioè proprio l’humus in cui la criminalità organizzata affonda le proprie radici. Ridurre la povertà, le diseguaglianze sociali, la disoccupazione è un dovere della politica: le ricadute positive si avranno anche nella lotta alla criminalità organizzata che, com’è noto, nel bisogno crea il proprio consenso, trova la sua manovalanza. La stessa manovalanza malpagata mandata a morire in un rogo o in un conflitto a fuoco, Il mio appello alla politica, quindi, è quello di fare tutti insieme quadrato attorno a nuove iniziative a sostegno del terzo settore, la via più breve ed efficace affinché si possano mettere in campo progetti concreti con cui affrontare le difficoltà sociali e creare posti di lavoro. Accanto a questa attività, ripeto, sarà poi necessaria la vicinanza dello Stato per proteggere dall’aggressione criminale quelle iniziative imprenditoriali che con fatica si affannano ad operare in Calabria”. “Infine – conclude Bova – non posso esimermi dall’esprimere la mia più sentita solidarietà alle famiglie degli operai morti e a quella dell’operaio gravemente ferito nell’incidente avvenuto stamani a Capo Colonna. Una circostanza infausta che, sfortunatamente, pone l’accento su un’altra esigenza, questa volta non solo calabrese ma nazionale: la sicurezza sul lavoro è requisito fondamentale per garantire dignità al lavoro stesso. Mi auguro che quello delle morti bianche sia un tema su cui il prossimo Governo vorrà esprimersi e mettere in campo regole e controlli più efficaci”.
“Ho appreso con sgomento del rogo che ha distrutto l’esercizio di ristorazione Tonnina’s, nel quartiere Lido, causando la morte di due giovani, per i quali non si può che provare un sentimento di pietà cristiana. Ma questo episodio non fa altro che aumentare la mia preoccupazione: nonostante gli innegabili risultati conseguiti da magistratura e forze dell’ordine, nella loro puntuale opera di contrasto alle attività estorsive verso i commercianti catanzaresi, non era mai accaduto nulla di così grave nel capoluogo. Ogni misura è stata superata e posso condividere la paura e l’orrore dei miei concittadini. Serve un’azione incisiva da parte del Governo nazionale”. Lo ha affermato il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. “In attesa che gli inquirenti facciano piena luce su una vicenda che conserva ancora troppi punti oscuri – prosegue – devo sottolineare che non è la prima volta che nella zona si assiste a fenomeni criminali dal carattere intimidatorio. Ora, però, quello che dalle prime risultanze investigative sembra un gesto del genere, si è trasformato in una vera e propria tragedia che deve farci interrogare su quali possano essere le ulteriori e più incisive soluzioni da aggiungere a quelle già messe in campo, in maniera efficiente e infaticabile, dalle forze dell’ordine. Il Governo deve supportare, da più vicino, l’azione di contrasto alla criminalità di chi opera sul territorio. Nelle ultime settimane Lido era già stata posta al centro dell’attenzione da parte della Prefettura e della Questura, che hanno condiviso con il Comune l’opportunità di realizzare alcune decisioni che potessero ridurre i problemi di ordine pubblico della zona. È chiaro, alla luce di quanto è successo, come ci sia bisogno di qualcosa di più drastico. Lo Stato deve fare sentire la propria presenza e vicinanza alle istituzioni locali e alle forze dell’ordine che operano sul nostro territorio”. “Esprimendo la mia solidarietà ai proprietari del locale e alla famiglia residente nell’edificio attiguo, evacuata per evitare ulteriori e ancora più gravi problemi – conclude Abramo – ringrazio a nome di tutti i catanzaresi le squadre dei Vigili del fuoco, i sanitari del 118, la squadra mobile della Polizia e la Guardia di finanza per il loro tempestivo intervento”.

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