Ven. Mag 3rd, 2024

“Anche i cartelli colombiani e messicani vedono nella ‘ndrangheta un protagonista al loro stesso livello”. Così il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, in conferenza stampa dopo il maxi-blitz con 90 arresti contro le cosche della Locride in diversi Paesi europei e in Sudamerica. “La ‘ndrangheta interviene attraverso commercialisti, avvocati e professionisti stimati negli ambienti in cui operano non solo in Italia ma anche all’estero”, conclude.

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“Ndrangheta, maxi-operazione con 90 arresti tra Italia, Olanda, Germania e Sudamerica. Grazie e onore alle Forze dell’Ordine e agli investigatori, sempre in prima linea nella lotta alle mafie. P.s. Spero che nessuno si offenda e mi attacchi per questi complimenti…”. Lo scrive su twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Ieri il vice premier era stato oggetto di una polemica con il procuratore capo di Torino Spataro per un tweet di ringraziamento alle forze dell’ordine per il blitz contro la “mafia nigeriana”. Il magistrato aveva sostenuto che l’operazione non fosse ancora terminata e abbia rischiato di non andare in porto.

“Il blitz internazionale contro la ‘ndrangheta scattato all’alba di oggi, coordinato dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dimostra l’altissima capacità investigativa delle nostre forze dell’ordine e l’importanza del coordinamento internazionale che si dimostra efficace. Complimenti al capo della DNA, Cafiero De Raho, e alle Forze di Polizia impegnate in questa delicata operazione. Proprio De Raho, spiegando l’azione di oggi, ha parlato della forza delle cosche in tutto il territorio europeo: noi crediamo che la politica, oltre a complimentarsi, debba fare la propria parte per spezzare il radicamento mafioso nel Paese. Noi lo stiamo facendo non solo con la legge anti-corruzione ma anche colpendo duramente il legame mafie-politica con la nuova legge sul voto di scambio che abbiamo iniziato ad esaminare ieri in Commissione”. Lo dichiara Giulia Sarti, deputata del MoVimento 5 Stelle e Presidente della Commissione giustizia della Camera

La migliore notizie riguardo al blitz internazionale contro la ‘Ndrangheta, reso noto oggi dalla DNAA e dalle forze di polizia, non e’ tanto l’arresto di 90 criminali, ma è la perfetta collaborazione tra diversi paesi europei per colpire insieme la criminalità mafiosa internazionale”. Lo dichiara la senatrice Pd Laura Garavini, componente commissione antimafia. “E’ questo – aggiunge – che volevamo raggiungere con le squadre investigative miste a livello europeo, siamo riusciti a farle partire bene anche con il lavoro svolto in Commissione Antimafia e nel Parlamento negli scorsi anni. Ora bisogna lavorare affinche’ Eurojust vada sempre più verso una vera Procura Europea contro le mafie. Questa e’ l’Europa che vogliamo costruire e senza una forte Unione tra gli Stati questa operazione non avrebbe avuto cosi’ successo”

“Il blitz internazionale messo a segno oggi contro la ‘ndrangheta segna uno spartiacque nella lotta globale alle organizzazioni criminali”. È quanto afferma la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni in merito all’operazione “European ‘ndrangheta connection”, che ha portato all’arresto di 90 persone in quattro diversi Paesi europei e in America Latina. “Per la prima volta – aggiunge la parlamentare –, un team europeo di investigatori provenienti da Paesi diversi ha lavorato in sinergia per un’indagine comune che ha assestato un colpo formidabile alla ‘ndrangheta e alle sue ramificazioni estere. L’inchiesta, sviluppata in ambito Eurojust, è l’esempio di come soltanto per mezzo di un’azione centralizzata a livello europeo sia possibile far fronte alla sempre crescente minaccia delle mafie, organizzazioni non più locali ma capaci di globalizzare tutti i loro business illegali”. “Il mio personale ringraziamento va dunque – conclude Dieni – alla Dna e alla Dda di Reggio Calabria, che hanno coordinato la parte italiana delle operazioni, e a tutti gli altri uffici europei che hanno contribuito al raggiungimento di un obiettivo straordinario. L’auspicio è che tale approccio investigativo comune possa diventare ordinario, perché il problema mafia non riguarda più solo le regioni del Sud o l’Italia, ma l’intera Europa”.

strettoweb.com

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