Sab. Apr 27th, 2024

Il primario Bagetta: ci sono giovani medici molto bravi ma senza ok al turn over se ne andranno

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Notte dei record all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro dove dalle 22.55 di giovedì alle 7.40 di ieri hanno avuto luogo ben dieci nascite di cui due con parto cesareo ed una in emergenza per un prolasso del cordone ombelicale. Una notte non di tregenda ma di gioia per dieci famiglie e tanto lavoro febbrile per il personale del reparto diretto dal primario Nicola Bagetta, quella che ha visto nel giro di meno di nove ore un carosello di mamme, di cui due di origine marocchina, ruotare nelle sale travaglio e parto a ritmi da catena di montaggio, senza che nulla abbia inceppato il meccanismo evidentemente ben oliato della struttura, fiore all’occhiello dell’hub ospedaliero “Pugliese-Ciaccio”.

Ha retto all’impatto, il reparto, nonostante il delicato caso di un prolasso del cordone che avrebbe potuto compromettere la salute del bambino se in pochi minuti non fosse stato praticato dai medici catanzaresi un cesareo d’emergenza. «Ognuno ha un ruolo importante nella logistica ed io sono felice di avere persone, a qualsiasi livello, capaci di grande professionalità», dice il direttore del reparto Bagetta, che in questo ingranaggio ben congegnato di nascite in sicurezza (garantita dalla terapia intensiva neonatale) è coadiuvato dal primario di neonatologia Maria Lucente.

Bagetta sottolinea il lavoro di squadra nel quale fondamentale è il ruolo dell’Oss, l’operatore socio sanitario, cioè «la persona che pulisce, spinge le barelle e fa altre cose indispensabili. Immagini, in frangenti del genere, come potremmo vivere senza l’Oss?». Più che un’équipe una vera e propria task force, il drappello che in una frenetica notte di maggio (il mese più ricco di parti, spiega Bagetta, per un particolare automatismo legato ai flussi migratori e “fecondativi”) ha aiutato a nascere dieci meravigliosi batuffoli che stanno tutti benissimo.

Ha lavorato in perfetta sincronia lo staff medico composto dai ginecologi Roberto Noia e Daniela Lico, dalla neonatologa Giuseppina Scozia, dalle specializzande Serena D’Agostino e Fabiana Interlandi, dall’anestesista Fiore Torchia. Una risorsa insostituibile sono le ostetriche, nello specifico Elisa Ponessa, Patrizia Vescio, Rosalinda De Sensi e Luisa Corrado, affiancate dall’infermiera di sala operatoria Enza Dragone. A dare supporto nella notte dei record c’erano anche le puericultrici Anna Talarico, Criss Lunego, Anna Mantovani, Valentina Caracciolo e l’operatrice socio-sanitaria Maria Ciciarello.

Il primario Bagetta, raccontando l’ultima notte vissuta nel reparto dell’ospedale “Pugliese”, si sofferma sul ruolo degli specializzandi. «Gli specializzandi – rimarca – sono medici. La specializzazione serve loro per acquisire conoscenza ed esperienza in un particolare campo o branca della Medicina e della Chirurgia. Sono ragazzi e ragazze meravigliosi senza i quali – sottolinea bagetta – potremmo anche chiudere. Sono loro la linfa vitale che darà un futuro alla Medicina. Noi tentiamo di ricambiare il loro entusiasmo e la loro vitalità cercando di trasmettere la nostra esperienza. Sono sicuro – aggiunge ancora il primario Bagetta – che saranno più bravi di noi, ammesso che noi lo siamo stati, a condizione che si sblocchi il turnover. Se questo non succede avremo distrutto un’altra generazione e li perderemo perché – è l’amara conclusione del primario catanzarese – i più bravi andranno altrove».

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