Queste investigazioni, condotte dal Reparto Anticrimine di Reggio Calabria e dal II Reparto Investigativo – entrambe articolazioni del ROS – nonché dal Comando Gruppo Carabinieri di Locri, sono state coordinate e dirette dall’ufficio di Procura di Reggio Calabria ed hanno riguardato le articolazioni territoriali della ‘ndrangheta operanti nei tre Mandamenti in cui, secondo gli inquirenti, risulta criminalmente suddivisa la provincia di Reggio Calabria.
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Sono 173 gli imputati, che rispondono, a vario titolo e con modalità differenti, di reati che vanno dalla partecipazione all’associazione mafiosa alla detenzione illegale di munizioni e armi comuni da sparo e da guerra, turbativa d’asta, illecita concorrenza con violenza e minaccia, fittizia intestazione di beni ed altro. Numerosi sono gli enti locali che sono stati ammessi in qualità di parte civile.
Per ospitare il maxiprocesso “Mandamento Ionico”, iniziato esattamente un anno fa, il palazzo di giustizia di Locri, attraverso il presidente Rodolfo Palermo e il presidente della sezione penale Fulvio Accurso, con la collaborazione di tecnici e dipendenti, ha adeguato l’aula della Corte di assise con un moderno impianto digitale e il video collegamento con tutti gli imputati detenuti, visibili dai diversi monitor installati. Gli spazi sono stati adeguati ad accogliere gli imputati liberi o con obblighi, e soprattutto i numerosi avvocati provenienti anche da altri fori. Una ulteriore ottimizzazione consistita nel prevedere la presenza del pubblico nell’aula del collegio, dove sono stati installati altri monitor con collegamento interno.
Fonte (Rocco Muscari – Gazzetta del Sud)