Ven. Apr 26th, 2024

“La pelle può costituire un ricettacolo di germi potenzialmente pericolosi e a questi possono aggiungersi virus e batteri che circolano nell’aria o con cui veniamo in contatto toccando le più diverse superfici. Una adeguata igiene dell’epidermide mirerà a rimuovere la flora transitoria, mantenendo intatta la flora residente che ha importanti funzioni protettive e di barriera.” La professoressa Gabriella Fabbrocini, direttore di Dermatologia e Venereologia presso l’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli, spiega come e perché la nostra epidermide potrebbe essere a rischio Coronavirus soprattutto se si viaggia spesso in aereo. Di seguito le 5 regole dell’esperta per prevenire il virus:

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1) “Lavarsi spesso le mani quando ci troviamo in luoghi affollati come gli aeroporti rallenterebbe in modo significativo la corsa dei patogeni, nonostante la via di trasmissione principale siano le vie aeree. Lo studio pubblicato sulle pagine della rivista tedesca Risk Analysis il 23 dicembre 2019, avrebbe individuato una possibilità di resistenza per 9 giorni sugli oggetti che tocchiamo. I viaggiatori affrontano in modo superficiale il tema dell’igiene delle mani, pensiamo per esempio ai braccioli delle sedie, le maniglie dei bagni, i banchi dei check-in, che sono toccati ogni giorno da milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo. Solo il 20% di chi transita negli scali ha mani pulite, ossia lavate con acqua e sapone per almeno 15 secondi nell’ultima ora. Il rimanente 80% è potenziale diffusore di patogeni nel tempo che intercorre tra un volo e l’altro.”

2) “È necessario lavarsi con acqua e sapone o con disinfettanti a base di alcol e asciugarsi con cura strofinando palmi, dorsi e l’interno delle dita. Secondo l’Oms la formula dei disinfettanti in gel ha meno efficacia rispetto a quelli che contengono alcol in una concentrazione tra il 60% e il 95%. In caso di viaggi frequenti esistono comuni saponi liquidi che contengono delle sostanze antibatteriche ammesse anche in alcuni cosmetici in quantità limitate, come ad esempio il triclosan: è importante ribadire che non c’è necessità in condizioni di vita normale di utilizzare tali prodotti (perché acqua e sapone sono sufficienti), a maggior ragione perché sono stati sollevati dei dubbi sia sulla loro sicurezza, sia sulla loro sostenibilità ambientale. Inoltre, l’uso prolungato sulle persone potrebbe favorire nei batterilo sviluppo di resistenze nei confronti di questi prodotti aumentando il rischio di infezioni.

3) ”Pulizia sì ma senza essere maniacali. I lavaggi compulsivi possono alterare la natura strutturale della pelle distruggendone i microrganismi buoni, con il rischio di essere ancora di più esposti a infezioni, ma anche dermatiti sia irritative che allergiche. I prodotti a base di alcol hanno lo svantaggio di seccare molto la pelle.”

4) “Attenzione alla temperatura dell’acqua che non deve essere troppo alta per evitare di estrarre grassi dall’epidermide, danneggiando la struttura del film idrolipidico, un’altra barriera importante contro i microbi.”

5) ”Non mangiarsi le unghie e le pellicine affinchè non si creino microferite. Infine, maggiore attenzione per chi soffre di dermatite atopica e ha una pelle infiammata e quindi a rischio di contrarre le comuni infezioni.” Conclude la prof.ssa Gabriella Fabbrocini.

In allegato: foto e bio Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttore di Dermatologia e Venereologia presso l’Università degli Studi ‘Federico II’ di Napoli.

Ufficio Stampa: Agenzia Klaus Davi & Co. 02860542

Gabriella Fabbrocini è nata a Napoli il 16 dicembre 1964. È direttore dell’Unità Operativa Complessa di Dermatologia Clinica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II” ed Professore Ordinario di Dermatologia presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università di Napoli Federico II. È Voluntary Assistant professor di Dermatologia e Chirurgia cutanea presso la Miller School di Medicina a Miami ed è, inoltre, responsabile del protocollo d’intesa tra l’Università di Miami e la Federico II. Dall’Ottobre 2017 è Direttore della Scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia presso l’Università di Napoli Federico II.

È autrice di 364 pubblicazioni, 277 su riviste nazionali e internazionali impattate e/o indexate, con un valore di H index personale pari a 29 (Scopus 15/5/2019) e autore o coautore di 25 capitoli di libri internazionali e 29 nazionali. Ha partecipato ad oltre 500 convegni e congressi a carattere scientifico di rilevanza nazionale e internazionale. È esperta nel campo dell’acne, delle malattie infiammatorie della pelle (psoriasi, dermatite atopica, idrosadenite), della dermoscopia, dei melanomi, della fotodermatologia e dell’alopecia. Inoltre, dal 2010 ha attivato un ambulatorio dedicato alla Dermatologia preventiva e correttiva per i pazienti in chemioterapia “Ambulatorio del Corpo Ritrovato”.

Gabriella Fabbrocini è membro dell’Italian Acne Board and Mediterranean Acne Board, di cui è fondatrice. È membro del consiglio direttivo SIDEMAST e delle società American Academy of Dermatology, Women Italian Dermatologist’s Association, di cui è presidente. Dal 2008 è revisore di F1000 Medicine, gruppo che individua e recensisce gli articoli pubblicati nel campo delle scienze mediche e biologiche. Dal 2009 è editorialista di E-Medicine, la più importante Clinical Knowledge Base disponibile in internet. È presidente del Nuovo Volto della Dermatologia, congresso dedicato alle patologie infiammatorie cutanee che riunisce ogni anno esperti di rilevanza internazionale. Negli ultimi anni ha partecipato a più di cento comitati scientifici di vari congressi e convegni, tra cui “Hair and Nail and Anti-aging” a Capri, di cui la Prof.ssa Antonella Tosti, della Miller School University di Miami, è presidente. È membro dei comitati editoriali di oltre 5 riviste scientifiche e revisore di oltre 10 riviste scientifiche.

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