Ven. Apr 26th, 2024

Il 29 agosto, un incidente avvenuto sulla Strada Statale 106, all’ingresso di Riace Marina, ha tolto tragicamente la vita a Silvestro Romeo, carabiniere di Roccella Jonica.

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Con lui c’era la moglie, Giusy Bruzzese, che lo accompagnava nel classico giro domenicale in moto, insieme ad altri motociclisti. Dopo essere stata ricoverata in gravissime condizioni, anche lei non ce l’ha fatta.

Le parole di forza delle nipoti

Nel dolore di una famiglia distrutta, le nipoti Giorgia e Sabrina Rinaldi, di soli 22 e 16 anni, hanno rivolto agli zii un pensiero pieno di amore e di forza ma con un monito importante per ciascuno di noi: “Non è possibile che una manovra o un’inversione azzardata tolgano per sempre la vita ad un innocente”.

Questa è la loro lettera:

Ti svegli, è Domenica e sei felice perché oggi a pranzo sei dai nonni. Ti prepari, sorridi e corri in macchina. Poi arrivi a casa e mentre sali tuo padre scende di corsa disperato: “Papà che succede?”
“Sto prendendo la mamma, zio Sile è morto”.

Inizi a non capire, sei confusa, ti chiedi perché, quando, ma com’è possibile?
Nessuno sa niente, l’unica certezza è che lo zio non c’è più.

Nel tentativo di trovare una spiegazione, apri i social e trovi un articolo: un uomo ha perso la vita in un incidente a Riace. Controlli le iniziali riportate e capisci tutto. “Papà lo zio è morto in un incidente stradale, ma della zia e del bambino si hanno notizie?”
Ancora nessuno sa niente.
Vedi i tuoi scappare di corsa, prendere la nonna e andare a Roccella.
Nel frattempo inizi a disperarti, inizi a chiederti come dire al figlio di 12 anni che il papà adesso non c’è più; e come lo dici alla nonna che suo figlio è andato via?

Escono altri articoli e ti rendi conto che citano anche una donna ferita. Provi a chiamare la zia, non risponde e, in un primo momento, pensi sia per l’immenso dolore.
Poco dopo scopri, invece, che lo zio non era solo nell’incidente, ma con sua moglie.
Provi a contattare chiunque e ti riferiscono che è gravemente ferita in ospedale, in prognosi riservata, in attesa di essere operata.
Si fa sera, i medici parlano chiaro, ti dicono che il suo corpo non risponde.
Poco dopo dichiareranno che neanche lei ce l’ha fatta.

Il 29.08.2021 i miei zii di 52 e 45 anni non ce l’hanno fatta. La loro vita è stata spezzata da qualcuno che, forse, aveva troppa sicurezza alla guida.
Ci hanno anche detto, dimostrando le dinamiche dell’incidente, che avevano ragione. Ma, in verità, della ragione non sappiamo cosa farcene.
Non sono solita scrivere, sto raccontando questa storia nella speranza che ci faccia riflettere.

Il tasso di mortalità per incidenti è fin troppo alto, cerchiamo di essere prudenti sia per noi stessi sia per gli altri, che potrebbero rimanerne colpiti da innocenti. Una manovra o un sorpasso azzardato potrebbero, sì, farci guadagnare del tempo, ma potrebbero, anche, farcelo perdere per sempre!

Inoltre, ho capito che noi non siamo più fortunati degli altri, anche noi possiamo essere i protagonisti di una disgrazia come queste quindi, per favore, impariamo a valorizzare ogni singolo momento. Oggi siamo qui, domani chissà.

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