Sab. Apr 27th, 2024

Boom per Infermieristica, Fisioterapia resta la chimera

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

di Raffaella Silvestro

Si svolge oggi l’ ultimo dei test ad accesso

programmato dell’area sanitaria: sono 72.800 gli

aspiranti infermieri, fisioterapisti, tecnici sanitari e gli

altri candidati al test per i corsi di laurea delle Professioni

Sanitarie. Lo 0,3% in più dello scorso anno. I posti messi a

bando dagli atenei statali sono, invece, complessivamente 28.863

  • di cui 17.394 per Infermieri, oltre la metà – con un

incremento del 13,6% della capienza nelle diverse sedi. Questo

vuol dire che è disponibile un posto in facoltà ogni due

candidati e mezzo. Ma non per tutti i corsi la situazione sarà

così rosea. Ad analizzare i numeri di questa nuova edizione

delle prove di ingresso è la Conferenza Permanente delle Classi

di Laurea delle Professioni Sanitarie. A riportare i dettagli

dello studio il portale Skuola.net.

A Fisioterapia, entrare rimane un’impresa: guardando nello

specifico le Professioni Sanitarie con più di mille posti a

bando, si rileva una maggiore richiesta per i corsi di laurea in

Infermieristica, che sale del +12,4%, passando dalle 24.547

domande dello scorso anno alle attuali 27.657. Visti i 17.394

posti, ci sarà dunque un posto ogni 1,5 candidati; comunque non

pochi. Tutt’altro discorso per gli aspiranti Fisioterapisti, per

i quali la questione si fa più ostica. Pur essendo, infatti,

davanti a un calo di iscritti (-6,27%, da 23.340 dello scorso

anno a 21.923), a causa della scarsità di posti – solo 2.597 –

rispetto alle aspiranti matricole entrerà circa 1 candidato su

  1. Difficile passare anche a Ostetricia: si parla di poco più di

un migliaio di posti a fronte di 6.281 “pretendenti”. A farcela,

in questo caso, solamente 1 su 6.

Decisamente più serena la prospettiva per chi tenterà di

accedere al corso per diventare Tecnici di Radiologia.

Nonostante la crescita di interesse (+14,8%, da 3.854 a 4.436

iscritti) riuscirà nell’intento circa 1 su 3. Ancora meglio

andrà per gli aspiranti Tecnici di Laboratorio: passerà circa 1

su 2.

Differenze sostanziali anche per quanto riguarda la situazione

a livello di ateneo. Qui l’analisi di Angelantonio Mastrillo –

Segretario aggiunto della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea

Professioni Sanitarie – è stata fatta a livello regionale. Con

alcune aree del Paese che registrano decisi aumenti della

domanda di posto, con ovvie ricadute sulle probabilità di

successo. Ad esempio, le università del Lazio registrano un

+6,7% di candidati, passando dai 9.173 dello scorso anno a 9.791

attuali. Anche le università della Puglia manifestano un

rinnovato appeal, con un aumento del 7,5% di candidature, da

5.351 a 5.753. In Campania, i candidati del 2021 sono 6.551

rispetto ai 6.207 del 2020, in salita del 5,5%. Anche la Sicilia

cresce, ma di un solo punto, passando dai 6.793 candidati ai

6.865 attuali, così come l’Emilia Romagna che si prende uno

scarno +0.5%, con i suoi 6.657 aspiranti professionisti della

salute (erano 6.627). Il calo maggiore, invece, avviene in

Piemonte: le università piemontesi hanno ben l’11,4% di

candidati in meno rispetto al test dello scorso anno (da 4.839

si scende a 4.288). Lo stesso fa la Lombardia, che incassa una

perdita del 2,8% di iscritti: oggi sono 9.072, nel 2020 erano

da 9.331. Negativi pure i numeri del Veneto (-4,6%, da 6.313 a

6.023) e della Toscana ( -4,3%, da 5.336 a 5.109). Per le

università delle Regioni con minore popolazione, le domande sono

aumentate per Liguria con +4%, Marche +4,9% e Sardegna con

+10.2%. Al contrario, un calo riguarda Friuli Venezia Giulia con

-3,1%; Calabria con -6,1% e Umbria con -12,2%.

Ma prima del test per i corsi di laurea delle Professioni

Sanitarie si è svolto il ben più “chiacchierato” test di

Medicina e di Odontoiatria, svoltosi il 3 settembre: qui sono

state 77.376 le domande presentate, su 14.332 posti per Medicina

e Medicina in lingua inglese più altri 1.333 per Odontoiatria,

con un rapporto di circa 1 posto ogni 5 candidati che è il

doppio di quello del totale delle 22 Professioni sanitarie.

Assai più critica, però, è la situazione per Veterinaria, con

l’esame svolto l’1 settembre che, oltre a registrare un +18,2%

di domande (da 10.002 dello scorso anno alle attuali 11.826) non

ha subito quell’incremento di posti che ha interessato gli altri

due test di area sanitaria. Così, con meno di 900 posti per

quasi 12mila persone iscritte al test, appena 1 su 13 avrà la

possibilità di frequentare il corso di laurea dei suoi sogni.

Print Friendly, PDF & Email