Lun. Apr 29th, 2024

Oltre ai consueti incontri di preghiera di ogni mercoledì, sabato e domenica, con i sacerdoti e Frate Cosimo, e la celebrazione della santa Messa tutti i giorni (nel periodo estivo con inizio alle ore 18:00 – La domenica, oltre che alle ore 18:00 anche al mattino alle ore 11:00), ogni primo sabato del mese, si svolge la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della diocesi di Locri Gerace, preceduta dall’evangelizzazione di Fratel Cosimo, il  fondatore del rinomato santuario mariano.  In tale giornata Fratel Cosimo eleva al Signore una preghiera di intercessione per la guarigione dei malati e dei sofferenti, a fianco del vescovo e alla presenza del Santissimo Sacramento esposto all’adorazione dei fedeli. Ogni ultimo sabato di ogni mese, al santuario mariano locrideo, si svolge la processione con la preziosa statua di Nostra Signora dello Scoglio. Ogni 5 di agosto la festa in onore di sant’Emidio, vescovo e martire, perché Fratel Cosimo è molto devoto al protettore contro i terremoti, le calamità naturali, le pestilenze e le carestie, e tale devozione ha contagiato migliaia di fedeli in tutto il mondo. L’undici febbreaio si svolge la giornata mondiale di preghiera per i malati mentre l’11 maggio di ogni anno è la giornata più speciale e importante, per il santuario, poiché si celebra, con solenni celebrazioni, l’anniversario della prima apparizione della Madonna (avvenuta a Fratel Cosimo l’11 maggio 1968). Il primo sabato del mese di luglio, Fratel Cosimo, come ogni primo sabato di ogni mese e in tutte le occasioni particolari e/o speciali, ha tenuto una toccante e illuminante evangelizzazione. Dopo aver rivolto un’ave Maria alla Madonna e invitato tutti a unirsi a lui, ha detto: “Fratelli e sorelle in Cristo Gesù, a voi tutti sia pace, misericordia e grazia nel nome del Signore. Siamo in piena estate e il caldo si fa sentire, ma noi spinti dall’amore verso la Vergine Santissima ci ritroviamo ugualmente, ancora una volta raccolti ai suoi piedi per venerarla in questo Santuario a Lei dedicato. Per la riflessione di oggi ho preferito prendere dal Vangelo di Luca c. 10, solo i primi tre versetti, i quali ci dicono: “In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a se in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: la Messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe. Andate: ecco, io vi mando come agnelli in mezzo a lupi”. Fratelli e sorelle, come abbiamo appena udito dal Vangelo di Luca, Gesù in quel tempo mandò ancora al popolo settantadue messaggeri, cioè operai, per preannunziare che il regno di Dio era ormai vicino. Prima ancora di inviare i settantadue aveva già mandato i dodici apostoli, ma ne manda altri settantadue per utilizzare probabilmente il poco tempo che doveva ancora rimanere fra quella generazione incredula, e non solo, ma anche decisa a non accettarlo. Gesù se vogliamo, nella sua conoscenza, vedeva in mezzo a quella generazione una grande messe e allo stesso tempo pochi mietitori. Oggi, fratelli e sorelle che ascoltate questo messaggio, ci ritroviamo in un tempo simile al tempo di Gesù. Ora vi dico perché: Se guardiamo con un po’ di attenzione l’andamento di questo mondo, ci sembra quasi tutto malvagio e negativo. Qualcuno direbbe che il Vangelo non abbia prodotto alcun effetto perché tanti disprezzano la Parola di Dio, tutto sembra andare di male in peggio. Però facciamo attenzione: se ci fermassimo qui, a guardare lo stato di questo mondo, non avremmo nemmeno il coraggio di parlare del Vangelo tra di noi e intorno a noi. Dio comunque vede tutto il male che c’è nel mondo, ma vede anche una grande messe in mezzo a tanto male e a tanta incredulità. E nonostante ciò Egli nel suo grande amore di Padre, esercita la sua pazienza e la sua misericordia: fa ancora annunciare il Vangelo, cioè la buona Notizia, dovunque, affinché gli uomini si possano ravvedere. Egli continuerà a lavorare in mezzo a noi e allo stesso tempo invita ciascuno di noi a collaborare con lui. Però durante questo tempo Egli supplica ogni uomo e ogni donna a ricevere il perdono, la pace e la riconciliazione con lui e con i fratelli, che sono il nostro prossimo. Gesù allora vide che la messe era troppo grande e aveva pochi operai, e conoscendo lo stato del popolo disse ai settantadue discepoli: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi, andate e portate il lieto annunzio, la buona Notizia al popolo”. Miei cari fratelli e sorelle, nell’ascoltare il Vangelo, se lo abbiamo notato, il primo compito che Gesù affida ai discepoli è il compito della preghiera, cioè, pregare il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe, poiché la messe è molta ma gli operai sono pochi. A questo punto ci tengo a far luce su una cosa: Tutti, senza distinzione alcuna, come cristiani e anche come figli di Dio, siamo chiamati a testimoniare il Vangelo nella nostra vita. Teniamo presente che l’evangelizzazione non è un fatto che riguarda solo alcuni, ma è il mandato di tutta la chiesa, sacerdoti, consacrati e laici. Purtroppo oggi viviamo in un’epoca di scristianizzazione della società, cioè di allontanamento dalla fede e dalla spiritualità cristiana e noi tutti siamo chiamati e dobbiamo dare una significativa testimonianza di autentica vita di fede e di carità cristiana.” Infine, ha espresso: “Fratelli e sorelle, nel concludere con voi questa mia riflessione evangelica, vogliamo chiedere alla Madre del Signore, Nostra Signora dello Scoglio, di aiutarci a vivere sempre con uno spirito pronto, per testimoniare il Vangelo della vita, e alla fine dei nostri giorni, dopo aver fatto il nostro dovere di cristiani, avere il coraggio di riconoscere che non siamo altro se non dei servi inutili, proprio come dice Gesù nel Vangelo di Luca al c. 17 v. 10. Dite Amen. Dio vi benedica e sia lodato Gesù Cristo.”    

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Il Vescovo, monsignor Francesco Oliva e Fratel Cosimo
Fratel Cosimo
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