Ven. Mag 3rd, 2024

All’esito di indagini che hanno disvelato reati fallimentari e fiscali, i militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Bologna hanno proceduto, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del locale Tribunale – Andrea Salvatore Romito -, al sequestro di uno storico marchio del Made in Italy e all’applicazione di quattro misure cautelari consistenti nel divieto temporaneo dell’esercizio di attività di impresa a carico di due imprenditori di origine sinica e nell’inibizione allo svolgimento di attività professionali nei confronti di un commercialista e di un consulente.

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Operazione Madreperla

Gli accertamenti, condotti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna su delega della Procura della Repubblica di Bologna – sostituito procuratore Manuela Cavallo – nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Madreperla”, hanno riguardato un noto marchio sartoriale, eccellenza del Made in Italy, la cui azienda proprietaria, poco prima dell’emergenza legata alla diffusione del Covid, era stata acquisita da una holding la cui casa-madre ha sede a Hong Kong.

Il gruppo industriale acquirente è risultato riconducibile a due imprenditori cinesi che, in tale contesto, sarebbero riusciti ad appropriarsi fraudolentemente dei beni aziendali e, in particolare, del prestigioso brand sartoriale, distrarne le attrezzature e distaccare il personale dipendente, altamente specializzato, presso altre società, costituite ad hoc e riconducibili ai medesimi imprenditori. Successivamente, i lavoratori erano licenziati e la società era dolosamente avviata al fallimento, non prima, però, di averla depauperata del suo prezioso segno distintivo che, in spregio degli interessi della curatela fallimentare, è stato più volte indebitamente utilizzato dagli indagati.

Il sequestro del marchio

Il disegno criminoso si sarebbe perfezionato, non solo attraverso le condotte ascrivibili ai due imprenditori, ma anche grazie alla collaborazione di un mero prestanome – anch’egli indagato e al quale è stata demandata la formale amministrazione della fallita – e dei due professionisti destinatari delle misure interdittive. A carico dei due cittadini di origine cinese il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo impeditivo del marchio (il cui valore stimato è di 700mila euro), dei beni aziendali distratti dalla fallita, dei capi di abbigliamento griffati che sono stati abusivamente commercializzati, nonché del profitto dei reati commessi.

Al fine di aggredire efficacemente le disponibilità degli indagati, l’Autorità Giudiziaria ha disposto che l’applicazione dei provvedimenti di natura patrimoniale sia attuata anche nella forma “per equivalente”; ciò al fine di cautelare, oltre al denaro, anche un immobile di significativo valore commerciale ubicato nella zona industriale di Bologna e intestato alla holding asiatica.

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