Ven. Apr 26th, 2024

 E’ il 1 febbraio 2023 il termine per la selezione dei 10 progetti finalisti per la candidatura a Capitale Italiana della cultura 2025. Lo ha reso noto il Ministero della cultura dopo lo slittamento avvenuto nel novembre scorso. E’ stato anche comunicato che le convocazioni per le audizioni sui 10 progetti finalisti saranno rese note entro il 22 marzo 2023 e, poi, entro il 5 aprile, la giuria, che sarà individuata con apposito decreto, indicherà al Ministro la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo di “Capitale italiana della cultura” per il 2025, dandone opportuna motivazione. I 10 progetti finalisti verranno discussi pubblicamente nelle audizioni che si terranno nella sede del ministero della Cultura al Collegio Romano o, eventualmente,- è stato precisato- in modalità videoconferenza. Ricordiamo che le città o le aree interessate, oltre alla Città Metropolitana – Locride ” Tutta un’altra storia” , sono Agrigento – “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” – Aosta- “Aostæ Città Plurale” – Assisi (Perugia) -” Assisi. Creature e creatori” – Asti “Dove si coltiva la cultura” – Bagnoregio (Viterbo) – “Essere Ponti” – Enna – “Enna 2025. Il mito nel cuore” – Monte Sant’Angelo (Foggia) – ” Monte Sant’Angelo 2025: un Monte in cammino” – Orvieto (Terni) – “Meta meraviglia la cultura che sconfina” – Otranto (Lecce) -” Otranto 2025. Mosaico di Culture” – Peccioli (Pisa) – “ValdEra Ora. L’arte di vivere insieme” – Pescina (L’Aquila) -” La cultura non spopola” – Roccasecca (Frosinone) – “Vocazioni. La cultura e la ricerca della felicità” – Spoleto (Perugia) – “La cultura genera energia” – Sulmona (L’Aquila) – “Cultura è metamorfosi”.

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I termini per la selezione delle 10 finaliste sono andati dunque ben oltre il 31 dicembre, data che era stata ipotizzata dopo il primo rinvio ,cosa comunque che, a sentire Francesco Macrì ,presidente del Gal Terre Locridee e gli esperti Guido Mignolli e Antonio Blandi che con lui hanno programmato l’iniziativa poi fatta propria dalla Città Metropolitana e avallata anche dalla Regione Calabria, non preoccupa più di tanto perchè il vero obiettivo della “sfida”, come più volte è stato ribadito, non è la vittoria del titolo ma piuttosto la straordinaria opportunità che si è creata per il territorio della Locride dove la candidatura ha fatto accendere importanti riflettori sulle sue indubbie potenzialità. Certo una eventuale qualificazione della Locride tra le dieci finaliste aumenterebbe il fascino della competizione e l’opportunità di promuovere più compiutamente il territorio, ma, in ogni caso, comunque vadano le cose , restano gli aspetti positivi e il fermento che si è creato, e non solo nella Locride, per le opportunità che la candidatura si sta portando appresso. E’ innegabile che uno degli aspetti negativi che negli anni passati si è accompagnato al mancato sviluppo del territorio è stata proprio la mancanza di una adeguata promozione delle sue potenzialità. Ma, adesso, il clamore che si è creato attorno alla candidatura ha dato una spinta positiva notevole e la stessa sinergia che si è riscontrata sul territorio è stata anche occasione per concertare un percorso condiviso che può consentire alle istituzioni, alle associazioni, ed in generale all’intera comunità Locridea, di fare un percorso unitario per mettere a fuoco quanto previsto nel corposo programma che è stato presentato dalla Città Metropolitana a corredo della candidatura. E questo significa che si può auspicare una nuova attenzione su un territorio di cui finalmente si cominciano a conoscere le reali potenzialità e, come recita lo slogan della candidatura è “tutt’altra storia” , può fuoriuscire dagli stereotipi del passato. Resta, dunque, la convinzione, come d’altra parte sostengono i promotori dell’iniziativa, che la candidatura della Locride rimane un importante punto di partenza per una ipotesi progettuale che guarda molto lontano e che si pone l’obiettivo compiuto di “mettere a sistema” le molteplici potenzialità qui esistenti e i luoghi, affascinanti e ricchi di storia e cultura, che gravitano in tutto il territorio. Una “sfida” dunque che non guarda solo alla possibile, o meno, vittoria, ma che è il punto di partenza per il riscatto, il rilancio e lo sviluppo di una Locride che per troppo tempo è rimasta abbandonata a se stessa.

ARISTIDE BAVA

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