Ven. Mag 3rd, 2024
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Si fa seguito alle precedenti numerose segnalazioni/richieste d’intervento a far data 25 gennaio 2018 inviate dall’ANCADIC e dal Comitato spontaneo “Torrente Oliveto alle competenti Istituzioni e con riferimento alle segnalazioni dell’utenza cittadina e da parte delle forze dell’ordine riguardanti le criticità del sistema di depurazione del Comune di Melito di Porto Salvo, per sottolineare che  non sono stati adottati provvedimenti utili per  evitare gli sversamenti fognari,  né per la rifunzionalità dell’impianto  di depurazione,   sebbene in data 10 maggio 2017 sia stata stipulata una convenzione con la regione Calabria per un finanziamento di euro 113.978, 13 (di cui 104.750,30 a carico interamente  della regione e soli euro 9.227,83 a carico  del Comune)  proprio  per  la  realizzazione  di tali  lavori di rifunzionalizzazione dell’impianto di depurazione.

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Richiamiamo la comunicazione del Comune di Melito di Porto Salvo di cui alla nota del 22 giugno 2020  a firma del Responsabile dell’U.T.C. – Settore LL.PP diretta all’ANCADIC e per conoscenza ad altri Uffici regionali e locali, con la quale informava che a seguito delle segnalazioni dell’ANCADIC  è stato eseguito un sopralluogo con tecnici individuati dalla Regione Calabria a conclusione del quale  si è messo a punto  un progetto globale di riefficientamento  dell’impianto di depurazione, al vaglio, a quella data, del dipartimento regionale competente per il finanziamento. Nella stessa nota si precisa che la cunetta indicata dall’ANCADIC ove scorrono i liquami fognari è un canale di raccolta delle acque piovane che scorre a latere alle abitazioni ivi presenti proseguendo il suo percorso in adiacenza alla linea ferrata  per poi confluire nel torrente Tabacco. Il suddetto canale, prosegue la comunicazione, scorre all’interno dell’area di pertinenza delle FF.SS. Ad oggi nulla si sa.

Va rimarcato che i liquami fognari dopo aver percorso per circa 100/150 metri l’alveo fluviale del torrente Tabacco giungono ancora alla data odierna sulla spiaggia ove formano un “lago” e di lì a mare, a pochi metri nella meravigliosa Riviera dei Gelsomini insiste tra l’altro un importante Hotel.

Giova ripetere che in questa cunetta a cielo aperto di raccolta delle acque piovane che costeggia le abitazione non possono scorrere liquami fognari soprattutto perché le esalazioni fognarie creano disagi e potenziali pericoli per la salute pubblica.

Le criticità persistono, invero in via Rumbolo lungo e retrostante al muro di contenimento situato a ridosso del marciapiede lato Reggio è stata realizzata al tempo la cunetta di raccolta delle acque piovane all’interno della quale scorrono i liquami fognari che tramite una apertura praticata in alto alla parete scaricano a cielo aperto sul marciapiede e sulla strada denominata via Rumbolo.

Infiltrazioni di liquami fognari si notano in diversi punti del suddetto muro di sostegno mentre alla fine di via Rumbolo dalla tubazione incassata nel muro di contenimento del lungomare dei Mille di Melito Porto Salvo (lato mare), continuano a scaricare a cielo aperto in modo discontinuo (ogni 5/7 minuti circa) liquami fognari sul sottostante arenile marittimo come effetto del sistema di pompaggio.

Con la presente si invita l’Ente o gli Enti competenti a ripristinare la funzionalità del sistema di depurazioni e adottare ogni provvedimento a tutela dalla salute delle persone.

Ancora oggi le acque fognarie scorrono nella cunetta di raccolta delle acque piovane che costeggia le abitazioni e parte di esse si riversano sulla parete del muro di contenimento via Rumbolo finendo sul marciapiede e sulla sottostante via Rumbolo. L’ANCADIC segnala che perdura lo scarico discontinuo dalla tubazione incassata sul muro di contenimento del lungomare Via dei Mille nonché lo scarico di acque reflue maleodoranti nel tombino idraulico denominato “Checco” di fatto trasformato in sottopasso pedonale, mentre nella cunetta di raccolta delle acque piovane situata sulla via Francesco Ramirez, angolo lato Sud della stazione ferroviaria di Melito di Porto Salvo scorrono acque fognarie che per quanto possibile osservare giungono in un tombino idraulico e ancora oggi scaricano sulla spiaggia.

Va fortemente ricordato che nella rete fognaria comunale sono convogliate le acque fognarie dell’ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo privo di autonomo impianto di depurazione, oggetto di una nostra precedente segnalazione agli Enti competenti di cui non si hanno notizie.

Tanto si segnala per gli l’adozione degli urgenti provvedimenti a tutela della salute  delle persone e a salvaguardia dell’ambiente.

Il notevole decorso temporale non giustifica questa situazione di grave pericolo sanitario per la collettività melitese e non solo atteso che l’ambiente non ha confini.  

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