Sab. Mag 4th, 2024

Brutta caduta di stile dell’assessore al bilancio, il quale per assolvere a quello che probabilmente crede essere il suo compito, difendere A PRESCINDERE l’amministrazione di cui fa parte, accusa in modo scomposto la minoranza di indurre la cittadinanza a non pagare i tributi.
 
Cosa assolutamente NON vera!
 
La premessa chiara e forte a tutti i nostri interventi sul tema, dice l’esatto contrario.
 
I servizi hanno dei costi, per usufruire dei servizi bisogna pagare i tributi.
 
Sulla imprescindibilità, per poter esercitare l’attività politica, degli elementi della serietà e della responsabilità, l’assessore con il nostro movimento sfonda una porta aperta, per noi parlano le nostre storie personali e politiche, ma soprattutto gli interventi dentro il consiglio comunale e fuori, sempre puntuali e competenti, mai sopra le righe, rispettosi dei ruoli e delle persone che quei ruoli ricoprono.
 
Ci era stato detto che la scelta di affidare la delega più importante e politica ad un’esponente di centro destra, fosse stata determinata dall’esigenza di avere al bilancio un tecnico competente.
 
Pertanto, ci saremmo aspettati dal nostro assessore, al quale ci lega un’antica amicizia, una maggiore imparzialità!
 
L’assessore asserisce che il documento inviato ai cittadini sarebbe l’originale cartaceo e non la copia del documento digitale, per questo la censura fatta dal movimento Siderno2030, circa la nullità degli atti recapitati ai sidernesi in questi mesi, a causa della mancata attestazione di conformità all’originale, sarebbe infondata.
 
Ci pare di capire che la pezza sia peggio del buco.
 
L’assessore afferma che il Comune di Siderno, in spregio alla legge che ha statuito ormai sin dal 2014 l’obbligatorietà per i Comuni di generare i propri atti impositivi (avvisi di accertamento/rettifica) in maniera digitalizzata, di fatto produce atti amministrativi in formato cartaceo.

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L’art. 17, comma 2, D.P.C.M. del 13 novembre 2014 (Decreto di attuazione del C.A.D.), ha statuito che: “Tutte le pubbliche amministrazioni – (decorsi 18 mesi dall’entrata in vigore del decreto, cioè dal 14.11.2014) sono tenute a formare l’originale dei propri documenti, compresi gli atti di natura provvedimentale con valenza esterna, si badi, esclusivamente, in modalità digitale”.

Stando a quanto prevede la disciplina appena citata, dunque, il provvedimento amministrativo in originale risulta essere, sempre, quello informatico, accompagnato da firma digitale che sostituisce, ad ogni effetto di legge, il documento in originale analogico (formato cartaceo), sottoscritto con firma autografa.

Ne deriva che, al destinatario (contribuente) dell’avviso di accertamento, quando l’atto viene inviato tramite posta in forma cartacea, viene notificato null’altro che una copia conforme dell’originale informatico, la quale deve contenere, a pena di nullità, l’attestazione ex art. 23 c.a.d., che al comma primo stabilisce: “le copie su supporto analogico di documento informatico, anche sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale, hanno la stessa efficacia probatoria dell’originale da cui sono tratte se la loro conformità all’originale in tutte le sue componenti è attestata da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato.”

Alla luce di quanto sopra, verrebbe da dire, oltre il danno, la beffa.

Il danno, che subirà il Comune per le impugnazioni degli avvisi di accertamento che legittimamente i cittadini stanno presentando e presenteranno fino alla data utile per il deposito dei ricorsi.

La beffa, che come sidernesi stiamo sopportando per aver esternalizzato il servizio di riscossione con costi notevoli a carico sempre dei cittadini per un servizio dimostratosi, attraverso errori grossolani, di pessima qualità.

Non certo per amor di polemica, ma solo per rammentare all’assessore che Siderno2030 è sempre stato e sempre sarà dalla parte delle persone per bene, che lavorano onestamente per mantenere le proprie famiglie e spesso non riescono ad arrivare alla fine

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